COME SI SONO SPOSTATI I CONTINENTI
Le teorie di Wegener e Wilson, insieme a numerose scoperte geologiche e oceanografiche, hanno aiutato a ricostruire l’aspetto del nostro Pianeta prima che diventasse come lo conosciamo. Circa 250 milioni di anni fa (10a) le terre emerse erano riunite in un unico grande continente, Pangea, che si estendeva dal Polo Nord al Polo Sud, circondato dall’unico mare, Panthalassa. A partire da circa 200 milioni di anni fa, la Pangea cominciò a dividersi in due parti che, dopo circa 20 milioni di anni (10b), si staccarono nettamente formando due continenti: uno settentrionale, denominato
Laurasia, e uno meridionale, detto Gondwana, separati da un nuovo mare in espansione, la Tetide, precursore del Mar Mediterraneo. Quasi contemporaneamente, la futura India si staccò dal Gondwana e iniziò a spostarsi verso nord.
Dopo circa 40 milioni di anni (10c) di deriva, anche i due supercontinenti Laurasia e Gondwana iniziarono a fratturarsi. Questo diede origine, nell’emisfero settentrionale, a Eurasia e America Settentrionale e, nell’emisfero meridionale, alla separazione dell’Africa dal Sudamerica e alla formazione del blocco antartico-australiano. L’India nel frattempo proseguiva il suo movimento verso nord e la Tetide cominciava a contrarsi per la convergenza del continente africano verso quello europeo.
Circa 65 milioni di anni fa (10d) la collisione tra India ed Eurasia portò alla formazione dell’Himalaya e quella tra la placca africana e la placca euroasiatica diede origine alle Alpi. Contemporaneamente si ebbe anche la separazione dell’Australia dall’Antartide. In pratica, il nostro Pianeta assunse la conformazione attuale, che tuttavia non è definitiva, dato che le placche continuano a spostarsi.