Unità 6 LA STORIA DELLA TERRA

2 La tettonica delle placche

Che cos’è la tettonica delle placche? 
Come si muovono le placche? 
Com’è cambiato l’aspetto della Terra? 


Era la metà degli anni ’60 del Novecento quando la comunità scientifica riprese in considerazione la teoria della deriva dei continenti di Wegener. Tuttavia, ci si rese conto che lo studioso aveva fatto un errore: aveva pensato che a spostarsi fossero solo i continenti.

CHE COSA SONO LE PLACCHE E PERCHÉ SI MUOVONO

Fu il geofisico canadese Tuzo Wilson a prendere in mano i dati ricavati dalle scoperte più recenti e a elaborare una nuova teoria, che correggeva anche l’errore di Wegener.
Secondo la teoria di Wilson, conosciuta come tettonica delle placche, la litosfera non è uno strato continuo, ma è formata da placche, o zolle, in alcuni casi delimitate dalle dorsali e dalle fosse oceaniche, e sulle quali poggiano i continenti (5).
Da un lato, quindi, le placche non sono costituite solo dalla crosta continentale, come pensava Wegener, ma anche dalla crosta oceanica: esistono perciò placche continentali e placche oceaniche. Dall’altro, a spostarsi non sono solo i continenti, ma le intere placche che, muovendosi come gigantesche zattere sull’astenosfera, trascinano con sé anche i continenti sovrastanti.
Il movimento delle placche avviene come conseguenza dei moti convettivi che si sviluppano nell’astenosfera a causa delle altissime temperature. Il calore che si produce nel nucleo incandescente della Terra viene trasferito così, attraverso il mantello, agli strati più superficiali del Pianeta. Sappiamo infatti che il mantello, parzialmente fuso, è a contatto nella parte inferiore con gli strati più profondi e caldi, e nella parte superiore con quelli più freddi.


(5) Le placche terrestri
La carta raffigura le principali placche esistenti e i continenti che poggiano su di esse.

  › pagina 115   

Sappiamo, inoltre, che nei liquidi (essendo parzialmente fusa, l’astenosfera si comporta come tale) il calore si trasmette per convezione, cioè con movimenti ciclici creati dal liquido stesso che, quando si riscalda, sale, e quando si raffredda, scende. I moti convettivi del mantello agiscono come i rulli di un nastro trasportatore, spostando le placche (6). Si tratta di un movimento molto lento (pochi centimetri l’anno) che in centinaia di milioni di anni ha determinato l’attuale distribuzione dei continenti sulla superficie terrestre.

I MOVIMENTI DELLE PLACCHE

I movimenti delle placche sono di tre tipi: quando le placche si allontanano l’una dall’altra, si ha un movimento di divergenza; quando si avvicinano, si parla di convergenza; quando si muovono una di fianco all’altra in direzioni opposte, si parla di scorrimento.


  io studio  

  • Divergenza. È il movimento di allontanamento tra due placche. Come abbiamo visto, quando due placche oceaniche si allontanano, il magma che fuoriesce dal rift si raffredda e si deposita, formando nuova litosfera (7). Nel caso di due placche continentali, il rift si forma sulla terraferma. Un esempio è la Rift Valley, una lunga serie di fratture che dal Mar Morto (tra Israele e Giordania) scende verso la regione in cui si sono originati i grandi laghi africani e fino al Sudafrica: secondo gli scienziati, questo movimento di divergenza porterà un giorno alla formazione di un nuovo oceano.

(7) Divergenza
Divergenza tra due placche oceaniche.

  › pagina 116   

  • Convergenza. È il movimento di avvicinamento tra due placche. Quando due placche oceaniche si avvicinano, quella più densa scivola sotto quella meno densa (più leggera): questo fenomeno è definito subduzione. Lungo il margine della placca che sprofonda, si forma una fossa oceanica; lungo il margine opposto, il magma risale dal mantello, formando un arco di isole vulcaniche. In questo modo si sono originate, per esempio, le Isole Marianne, nell’Oceano Pacifico, in prossimità della fossa omonima.
    Si ha subduzione anche quando la convergenza interessa una placca oceanica, più densa, e una placca continentale, meno densa: lungo il margine della prima si forma una fossa oceanica, lungo il margine della seconda si forma una catena di vulcani e montagne. In questo modo si è originata la Cordigliera delle Ande, frutto dello scontro tra la placca di Nazca e la placca sudamericana.
    Se, invece, a convergere sono due placche continentali, che hanno la stessa densità, le zolle non scivolano l’una sotto l’altra, ma si comprimono a vicenda corrugandosi lungo la linea di contatto (8). Si sono formate così molte delle grandi catene montuose del Pianeta.

(8) Convergenza
La convergenza tra due placche continentali porta alla loro compressione e alla formazione di montagne.

  • Scorrimento. Due placche possono anche scorrere una di fianco all’altra muovendosi in direzioni opposte (9). La zona lungo la quale “sfregano” tra loro è detta faglia trasforme ed è soggetta a terremoti molto violenti. Ne è un esempio la faglia di San Andreas, risultato dello sfregamento tra la placca nordamericana e la placca del Pacifico.

(9) Scorrimento

Scienze evviva! - volume 3
Scienze evviva! - volume 3