Scienze evviva! - volume 1

    SCIENZE +      Strategie di difesa

In natura si osservano travestimenti davvero spettacolari, strategie evolute allo scopo di spaventare e depistare un eventuale predatore. Molto diffusi sono, per esempio, i falsi occhi disegnati sul corpo di insetti, soprattutto farfalle e corrispettivi bruchi, pesci e uccelli, sfoggiati improvvisamente per intimidire gli aggressori. Alcune farfalle, come per esempio il macaone (a lato), hanno delle finte facce disegnate sulla parte posteriore del corpo; poiché in genere gli attacchi vengono sferrati alla testa, in questo modo il predatore fallisce il colpo.
Altra strategia di depistaggio sono le colorazioni flash, ossia colorazioni molto sgargianti di parti del corpo nascoste che, in condizioni di riposo dell’animale, sono dissimulate da una prevalente colorazione neutra. Queste colorazioni vengono esibite improvvisamente in caso di attacco (per esempio quando una farfalla marrone apre le ali e mostra parti arancioni o colorazioni metalliche iridescenti), in modo da creare una sorta di abbagliamento, disorientare l’aggressore e permettere alla preda di fuggire. Diversi animali, sia invertebrati, sia molti vertebrati, quando si sentono minacciati si fingono morti (comportamento noto con il nome di tanatosi: thanatos, in greco, significa «morte »): molti predatori, infatti, non si nutrono di prede già morte e quindi desistono. Altri animali cercano di sembrare più spaventosi di quello che realmente sono: il clamidosauro, un rettile australiano, tenta di spaventare i predatori gonfiando le membrane poste ai lati del collo, e corre ritto su due zampe emettendo suoni sibilanti.

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