MIMETISMO
In natura esistono organismi che, pur essendo del tutto innocui, imitano nel comportamento e nell’aspetto (per esempio, le colorazioni di avvertimento) le specie velenose, per essere anch’essi evitati dai predatori. Con un accorgimento, però: gli imitatori devono essere numericamente inferiori agli imitati, di modo che sia poco probabile che vengano mangiati loro al posto degli individui realmente sgradevoli; se infatti, accidentalmente, uno di questi animali innocui venisse “assaggiato”, l’avvertimento non avrebbe più alcun valore e la colorazione perderebbe la sua efficacia.
L’imitazione di un organismo da parte di un altro di specie diversa, piuttosto diffuso
in natura, è definito mimetismo. Generalmente il mimetismo ha uno scopo difensivo, ma talvolta può rappresentare anche una strategia riproduttiva o avere intenti aggressivi. Nel mimetismo sono coinvolti molti segnali di tipo diverso associati insieme: visivi (i colori di avvertimento), chimici (sapore sgradevole), acustici (versi e suoni).
Molte specie di farfalle, notoriamente innocue, “imitano” per esempio nell’aspetto api e vespe.
Esistono però anche casi in cui sia le specie imitate sia quelle che imitano sono velenose: l’imitazione allora non ha uno scopo protettivo; piuttosto, il fatto che queste specie si assomiglino fra loro nei colori e nei disegni usati serve a rendere ancora più efficace il segnale di avvertimento.