CONFONDERSI CON L’AMBIENTE
Un’abilità diffusa nel mondo vivente, per sfuggire ai predatori, è quella di confondersi
con l’ambiente circostante, strategia nota con il nome di mimetismo criptico,
o criptismo. Le femmine di molte specie di uccelli, che allevano la prole, hanno un piumaggio poco evidente, in genere sul marrone, per non attirare su di sé l’attenzione dei predatori; anche molti piccoli di mammiferi hanno colorazioni del pelo criptiche, come per esempio quella puntinata dei cuccioli di daini, cervi e altri ungulati. Tra gli insetti ci sono esempi notevolissimi di criptismo, come la mantide Phyllocrania
paradoxa, che assomiglia a una foglia (7), o l’insetto stecco, le cui fattezze imitano alla perfezione quelle di un piccolo ramoscello, e il cui comportamento simula quello di un rametto, fermo o mosso dal vento.
Anche le piante ricorrono al criptismo. Negli alberi da frutto, per esempio, per la propagazione del seme è necessaria l’intermediazione di un animale. Il frutto maturo, nel quale il seme è pronto per germogliare e dare vita a una nuova pianta, è molto colorato e attraente, ma fintanto che è acerbo e il seme non è ancora completamente formato, il frutto è verde, un colore che gli permette di nascondersi molto bene tra le foglie; inoltre i frutti acerbi contengono diverse sostanze tossiche per molti animali. Le piante investono una gran quantità di energia per produrre un seme e un frutto e quindi hanno tutto l’interesse che questa energia non venga sprecata, come invece accadrebbe se il frutto fosse mangiato prima di aver completato la maturazione.