SCIENZE + Il verme solitario: strategie da parassita
La tenia (o verme solitario) è un verme piatto che parassita l’intestino
dell’uomo, ossia vive al suo interno traendo da esso nutrimento senza alcun vantaggio per il suo ospite, anzi, danneggiandolo. Per riuscire nel suo scopo, il parassita non deve farsi scoprire, quindi deve adottare degli stratagemmi per vivere nel più “silenzioso” dei modi. La tenia ha una testa munita di uncini e di quattro ventose con cui si attacca saldamente alla parete intestinale del malcapitato ospite. Il suo lungo corpo (può arrivare fino a 1 m) è formato da tanti segmenti, ciascuno dei quali contiene un canale escretore ma non un apparato digerente, poiché la tenia si nutre prelevando i nutrienti già digeriti dall’ospite. Ogni segmento è inoltre dotato di organi riproduttivi completi, sia maschili sia femminili, è, quindi, ermafrodita. Il fatto di avere organi riproduttivi di entrambi i sessi permette alla tenia di riprodursi con modalità sessuale anche vivendo in solitudine all’interno del corpo umano.
La tenia si accresce producendo, per rigenerazione, nuovi segmenti nella zona più vicina alla testa; quelli più vecchi, nella parte finale dell’animale, sono pieni di uova e vengono espulsi all’esterno con le feci dell’ospite e immessi nell’ambiente, per esempio un prato; qui possono essere mangiati da bovini o maiali. A questo punto le uova si schiudono, liberando una larva che si infila nel muscolo dell’animale che ha ingerito le uova: se l’uomo si ciba di carne di bovino o
di maiale infetta, la larva si sviluppa (resistendo all’azione dei succhi gastrici presenti nello stomaco), e l’individuo adulto aderisce alla parete interna dell’intestino umano. E il ciclo ricomincia.