Scienze evviva! - volume 1

    SCIENZE +     Lo sbiancamento dei coralli

I coralli sono i componenti essenziali della barriera corallina: questa meraviglia dei mari tropicali, che attira visitatori da tutte le parti del mondo, è infatti costituita da formazioni rocciose sottomarine su cui si depositano e si accumulano gli scheletri calcarei dei coralli. È proprio ai coralli che si deve il tripudio di colori e di vita associato a questo habitat, ma purtroppo, ultimamente, si osservano questi organismi perdere le loro tinte vivaci fino a diventare bianchi. Il colore dei coralli dipende dalle alghe unicellulari fotosintetiche, le zooxantelle, che vivono in simbiosi con essi, ospitate al loro interno: quanto maggiore è la concentrazione dell’alga nel corallo, tanto maggiore è l’intensità della sua colorazione. Queste alghe, tramite la fotosintesi, producono la maggior parte del nutrimento dei coralli e in cambio utilizzano i prodotti di scarto del metabolismo dei polipi, come l’anidride carbonica, per effettuare la fotosintesi. In condizioni di stress ambientale (in primo luogo l’aumento della temperatura dell’acqua, ma anche l’inquinamento), i polipi espellono le alghe e perdono di conseguenza il loro colore, sbiancando letteralmente. Se le condizioni ambientali tornano normali in poco tempo, le alghe ricolonizzano il corallo, che riacquista il suo colore tipico; in caso contrario, il corallo muore. Il fenomeno dello sbiancamento dei coralli (in inglese, coral bleaching) sta mettendo gravemente a rischio l’ecosistema delle barriere coralline, poiché, con la morte dei coralli, tutta la vita che ruota attorno a essi viene annientata.

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