Deforestazione

 Unità 7 AMBIENTE ED ECOLOGIA ›› 3 L’uomo e l’ambiente: quando l’equilibrio si spezza

    SCIENZE +     L'isola… che c’è!

Nell’Oceano Pacifico, tra il 135° e 155° meridiano Ovest e il 35° e 42° parallelo Nord, è stata individuata alcuni anni fa un’immensa “isola” di immondizia galleggiante (in inglese, The Great Pacific Garbage Patch): un’enorme quantità di plastica e di altri rifiuti prodotti dalle attività umane si è accumulata in quest’area per effetto delle correnti, che creano qui una sorta di vortice. L’isola di rifiuti cresce di anno in anno: nel 2010 aveva una superficie di circa 15 milioni di km2, pari a circa 50 volte l’Italia!
La scoperta di quest’isola è stata fatta solo di recente, nel 1997, grazie al navigatore statunitense Charles Moore, perché si trova in una zona dell’oceano fuori dalle tratte commerciali e lontana da luoghi abitati. Gli effetti sull’ecosistema marino sono devastanti: la popolazione di albatros dell’atollo di Midway, per fare un esempio, si è drasticamente ridotta ed è a rischio di estinzione perché gli uccelli ingeriscono i rifiuti, che scambiano per cibo, rimanendo soffocati; anche i piccoli, nutriti con i rifiuti, muoiono. La sopravvivenza di tartarughe marine, cetacei, pesci, e in genere di tutti gli organismi acquatici è fortemente compromessa.
Raccogliere questa massa di rifiuti avrebbe un costo proibitivo, e a complicare la situazione c’è anche il fatto che con la luce del sole la plastica si degrada molto lentamente (in 1000 anni circa) e si spezzetta in migliaia di minuscoli frammenti, impossibili da recuperare. Quello che si può fare, e che gli stessi esperti suggeriscono, è ridurre al minimo, fino a eliminarlo, il consumo di plastica, preferendo eventualmente l’uso delle nuove bioplastiche, cioè le nuove plastiche di origine vegetale che si decompongono in tempi brevi.

DEFORESTAZIONE

La deforestazione è una delle attività umane che influisce pesantemente e negativamente sull’ecosistema naturale del pianeta Terra.
Con deforestazione si intende l’eliminazione di intere aree boschive per lasciare spazio ad attività umane di vario genere: allevamenti, agricoltura, edilizia.
L’eliminazione indiscriminata dei boschi e delle foreste provoca una grave alterazione dell’equilibrio naturale. Essi svolgono un ruolo ecologico molto importante, in quanto smaltiscono la quantità di anidride carbonica immessa in atmosfera: le piante, infatti, con la fotosintesi clorofilliana convertono l’anidride carbonica dell’aria in zuccheri e ossigeno, purificando così l’aria che respiriamo. I boschi e le foreste, inoltre, svolgono un ruolo fondamentale nel consolidamento del suolo, impedendo con la rete delle loro radici frane e smottamenti.

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L’eliminazione delle aree boschive favorisce la desertificazione, ossia il drastico impoverimento dei terreni, fino a renderli improduttivi, poiché viene interrotto il ciclo naturale della materia: si impedisce infatti alla sostanza organica, che deriva dalle piante e dagli animali del bosco una volta morti, di tornare al suolo e quindi di arricchirlo.
Infine, l’eliminazione di un bosco o di una foresta provoca perdita di biodiversità, poiché vengono eliminati anche gli altri organismi che in essi abitano.

DESERTIFICAZIONE

Come si è accennato, molti dei gravi problemi ambientali che affliggono il nostro Pianeta sono una diretta conseguenza di attività umane condotte in modo irresponsabile: la desertificazione è uno di questi. L’UNCCD (United Nation Convention to Combat Desertification), la Convenzione internazionale istituita nel 1994 per combattere questo fenomeno, la definisce così: “la desertificazione è il degrado del territorio nelle zone aride, semi-aride, sub-umide secche, attribuibile a varie cause fra le quali le variazioni climatiche e le attività umane”.
Ciò significa, per esempio, che lo sfruttamento eccessivo del suolo, come quello derivato da un’agricoltura intensiva, provoca un impoverimento tale del terreno da comprometterlo definitivamente.
Le aree più coinvolte dal fenomeno della desertificazione sono quelle aride, in cui gli ecosistemi si trovano già in equilibrio precario, dove la popolazione vive in condizioni di povertà e dove una diminuzione delle risorse naturali comporta effetti devastanti. Ma a rischio di desertificazione è anche la foresta pluviale amazzonica: a causa delle abbondanti piogge, infatti, i nutrienti prodotti da un ecosistema così ricco non riescono ad accumularsi nel terreno, perché vengono lavati via dall’acqua. La deforestazione di queste aree, privando il terreno dell’unica fonte di nutrimento, non fa che favorire ulteriormente la desertificazione.

  Uso le domande guida  
  • Che cosa sono le sostanze inquinanti?

  • In che modo la deforestazione altera l’equilibrio naturale?

  • Quali aree sono a maggior rischio di desertificazione?

Scienze evviva! - volume 1
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