In un’atmosfera di sogno si svolge la delicata storia dei due protagonisti, il giovane pastore
Aminta e la bella ninfa Silvia. Aminta ama Silvia, che però è restia e sdegnosa. Un altro pastore, Tirsi, aiutato dall’esperta Dafne, tenta invano di vincere le ritrosie di Silvia. La vicenda si scioglierà grazie a un equivoco tragico: Aminta tenta di suicidarsi gettandosi da una rupe e Silvia, che lo crede morto, è sconvolta dal rimpianto, dal pentimento e dalTra felicità e malinconia dolore. Aminta però si salva e può finalmente unirsi con la donna amata, celebrando in tal modo il trionfo d’amore, tema caro alla letteratura rinascimentale.
Le rappresentazioni dell’opera a corte riscuotono subito un grande successo, a cui non è estranea, oltre che la sapiente fattura formale del testo, la componente autobiografica: sotto il nome e le fattezze dei principali personaggi si nascondono infatti le figure della corte ferrarese, compreso il poeta stesso, che si cela dietro la saggia maschera di Tirsi.