La pittura accademica

3 L Età del Realismo La pittura accademica L Ottocento pone gli artisti di fronte alla scelta tra una norma codificata, stabilita dall Accademia, e il suo rifiuto in nome di una ricerca artistica autonoma; questa seconda via è percorribile solo dove un sistema di gallerie e mostre private permetta di creare una rete di mercato al di fuori dei circuiti ufficiali. Tra le città europee, Parigi risulta essere quella più moderna e all avanguardia: è la sede dei prestigiosi Salon, esposizioni di pittura e scultura la cui giuria è costituita da artisti di formazione accademica; al contempo, però, i Salon innescano un sistema di occasioni espositive autonome, come nel caso dei realisti prima e degli impressionisti poi. L arte ufficiale, legittimata come tale e gradita al potere, fu per lungo tempo distante dalla realtà, sia nella scelta dei temi sia nella resa idealizzata dei soggetti. Quelli che, in tono dispregiativo, vennero definiti peintres pompiers ( pittori pompieri ) dall abbondanza di elmi luccicanti indossati dagli eroi che popolano la pittura da Salon sono gli autori di dipinti retorici e pomposi i cui soggetti vengono dalla storia lontana, riletta in chiave metaforica ed encomiastica, oltre che dalla mitologia. L Accademia imponeva ancora ai propri allievi di misurarsi sulle proporzioni del nudo, sull imitazione dei classici, sul primato del colore supportato da un evidente impianto disegnativo e infine sull estenuante elabo- 96 razione del dipinto nell atelier. Ne risulta una pittura controllata, slegata dalla realtà, che si edifica sulla base del virtuosismo e del compiacimento visivo. Théodore Chassériau Théodore Chassériau (Samanà, Repubblica Dominicana 1819 -Parigi 1856) è uno dei maggiori interpreti della pittura accademica francese. Egli coniuga la fermezza disegnativa appresa dal suo maestro Ingres negli anni di formazione all Accademia di Belle Arti con l influenza del colorismo di Delacroix. „ Tepidarium Lo dimostra il suo Tepidarium (1), in cui le figure femminili assumono differenti posizioni nello spazio con un evidente rimando alla statuaria classica, in particolare alle Veneri della Grecia antica. Nella ricostruzione degli interni delle terme, invece, Chassériau tiene conto dei ricordi di Pompei riletti secondo l impostazione di Poussin: i corpi, stagliati come su un palcoscenico, si allontanano secondo una prospettiva esatta. Esposto al Salon del 1853, il dipinto fu oggetto di grandi attenzioni anche per l atmosfera orientaleggiante e sensuale, accentuata dal particolare uso di una luce calda e soffusa che avvolge le figure.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri