3 - L’Età del Realismo

L epoca e le idee 3 L Età del Realismo La diffusione della Rivoluzione industriale Nel corso dell Ottocento, la Rivoluzione industriale si diffonde dall Inghilterra al resto del continente. L introduzione delle macchine e delle fonti di energia inanimata, che sostituiscono il lavoro di uomini e animali, determina uno straordinario aumento della produzione. La maggiore disponibilità di merci non si accompagna però a un generale miglioramento della vita della popolazione; al contrario, almeno nei primi decenni l industrializzazione comporta un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro di grandi masse di uomini e donne, costretti a trasferirsi dalle campagne alle città a causa della disoccupazione generata dall aumento della produttività agricola. Nei sobborghi urbani in cui vengono aperte le fabbriche, la classe operaia, già duramente sfruttata nei luoghi di lavoro, vive in condizioni igieniche precarie e in situazioni di sovraffollamento che favoriscono la diffusione di malattie determinando un alto tasso di mortalità. L esaltazione del progresso e l emergere della questione sociale Nel mondo intellettuale europeo, alcuni pensatori si fanno interpreti della nuova civiltà industriale, predicendo uno sviluppo continuo e progressivo della società, che immaginano organizzata in modo ordinato e razionale secondo principi scientifici. Questa corrente di pensiero va sotto il nome di Positivismo, in omaggio all idea che solo ciò che è fondato (posto, positum, in latino) sui fatti possa essere veramente conosciuto, e solo ciò che è utile alla società debba essere oggetto della scienza. La cultura del tempo non è però unanimemente rivolta a esaltare le sorti progressive dell umanità. La coscienza della drammatica situazione dei ceti più umili si fa strada già durante l Età della Restaurazione. Alla lotta per le libertà politiche si affianca un nuovo interesse per la questione sociale, cioè l insieme dei problemi che riguardano le masse operaie e contadine. Il riflesso e, in alcuni casi, la denuncia delle ingiustizie e delle disuguaglianze sociali sono anche il materiale per il pensiero e la pratica dei cosiddetti socialisti utopisti, essi stessi influenzati dal pensiero positivista e autori di esperimenti sociali e produttivi alternativi a quelli del primo capitalismo. Intorno alla metà del secolo, andando oltre la riflessione di questi pensatori, Karl Marx (1818-1883) elabora una critica dell economia capitalistica che avrà enormi conseguenze culturali e darà una base teorica e politica allo sviluppo del movimento operaio. 92 Telemaco Signorini, L alzaia, particolare, 1864, olio su tela. Collezione privata.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri