Dossier Arte - volume 3 

Il Surrealismo La pittura surrealista 32. Max Ernst, La vestizione della sposa, 1940, olio su tela e decalcomania, 130x96 cm. Venezia, Collezione Peggy Guggenheim. 33. Joan Mir , Dialogo di insetti, 1924-1925, olio su tela, 65x92 cm. Collezione privata. 34. Joan Mir , Cane che abbaia alla luna, 1926, olio su tela, 73x92,1 cm. Filadelfia, Philadelphia Museum of Art. „ Dialogo di insetti Svincolandosi da un approccio figurativo tradizionale, Mir fa proprie le acquisizioni astratte più rigorose, senza tuttavia rinunciare a una dimensione narrativa, come evidenziano i titoli delle sue opere, che sono intensamente poetici ed evocativi e rimandano all universo incantato della sua pittura, abitata da stelle, soli e lune, fiori e uccelli. In Dialogo di insetti (33), per esempio, la scena è ripartita in due parti, la terra e il cielo. Attraverso l utilizzo di campiture piatte di colore, che aboliscono la volumetria, si crea una nuova dimensione spaziale bidimensionale. La terra è popolata da alberi dalle forme geometriche svettanti verso il cielo e da strani animali con baffi e antenne. Nel cielo, di colore blu intenso rischiarato dalla luce della luna, fluttuano insetti e farfalle che dialogano con i personaggi sulla terra, dando vita a una composizione armonica avvolta in un atmosfera da favola. „ Cane che abbaia alla luna Lo stesso motivo della ripartizione della superficie del dipinto in due parti si ritrova in Cane che abbaia alla luna (34), dove gli oggetti galleggiano nel vuoto, elemento sintattico ricorrente nell opera di Mir . Il cane, la luna e la scala che la vuole raggiungere in un atmosfera da sogno si stagliano sui colori terrosi e piatti del fondo come fossero degli oggetti su un palcoscenico o dei ritagli di carta di un collage. Come molte delle opere realizzate nel periodo parigino, questo dipinto mostra come l immaginario di Mir affondi le sue radici nel paesaggio e nella cultura catalani. Nel bozzetto preparatorio, in cui l artista raffigura una leggenda del suo Paese d origine, erano presenti anche dei balloons, in cui la luna rispondeva ai guaiti del cane con la frase «Lo sai, a me non importa niente . Nonostante queste parole siano state escluse dalla versione finale dell opera, il loro significato viene restituito perfettamente dallo spazio vuoto che separa i pochi elementi pittorici, dando l idea del desiderio frustrato e dell isolamento notturno. 351

Dossier Arte - volume 3 
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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri