Dossier Arte - volume 3 

8 L arte tra le due guerre Il triangolo nero che si intravede dalla finestra ricorda la Tour Eiffel, mentre il cerchio verde sopra il tavolo, trapassato da una freccia, rappresenta un mappamondo. 35. Joan Mir , Il carnevale di Arlecchino, 1924-1925, olio su tela, 66x90,5 cm. Buffalo, Albright-Knox Art Gallery. 36. Joan Mir , Siesta, 1925, olio su tela, 113x146 cm. Parigi, Musée National d Art Moderne, Centre Georges Pompidou. „ Il carnevale di Arlecchino Mir racconta che alla sera, quando faceva ritorno nel suo atelier di rue Blomet a Parigi, a causa della fame era colto da visioni e allucinazioni che lo mettevano in contatto con la parte più profonda del suo inconscio. Nascono allora opere come Il carnevale di Arlecchino (35), uno tra i dipinti più famosi del periodo surrealista e dove si ritrovano molti dei temi cari all artista spagnolo. Forme fantastiche e biomorfiche, piccole creature, buffi mostriciattoli e puri ritmi grafici fluttuano leggeri nello spazio della tela, tracciando una narrazione mutevole, tra fantasia e sogno, di grande intensità poetica . Il riferimento ad Arlecchino può essere considerato come un metaforico e ironico ritratto in assenza dell artista. La scala, collocata sulla parte sinistra, allude invece al moto ascensionale dell anima. Scrive Mir a tal proposito: «Noi catalani riteniamo che sia necessario tenere i piedi ben piantati a terra se si vuole compiere un salto. Il fatto di potermi posare a terra di tanto in tanto mi consente di saltare più in alto . „ Siesta Malgrado le composizioni di Mir si organizzino in maniera libera, giocosa e spontanea, esse non sono il frutto di un gesto istintivo e automatico, bensì il risultato di lunghe gestazioni e di meditate elaborazioni. Un esempio può essere individuato in Siesta (36), dipinto preceduto da una serie di disegni preparatori in cui l artista studia i rapporti tra le forme, le linee e il colore per trovare equilibrio e armonia. Lo sfondo azzurro non è piatto e omogeneo, ma vibrante di luce, quasi trasparente. percorso da linee e segni 352 che rimandano a un alfabeto segreto, composto da lettere e numeri. Nel 1941 il Museum of Modern Art di New York dedica a Mir una vasta retrospettiva, che avrà grande impatto sulla generazione dei giovani artisti operanti oltreoceano, primo fra tutti su Arshile Gorky.

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri