Dossier Arte - volume 3 

Il Postimpressionismo Paul Gauguin tà della scena sulla quale si stagliano le danzatrici. Gauguin enfatizza i gesti delle donne, in particolare accentua la donna in primo piano, le cui mani sono sproporzio. nate e scandiscono il movimento lento della danza un dipinto che affonda ancora le radici nella tradizione impressionista l ambientazione all aperto, l immediatezza con cui ferma l attimo, l assenza di una prospettiva scientifica, la maniera in cui le figure sono integrate alla natura, l uso esacerbato dei bianchi ma il taglio è profondamente differente, e in particolare Gauguin è distante da una resa naturalistica. Le figure sono sovradimensionate e rese con una piattezza tale da farle sembrare delle sagome colorate che si sovrappongono. La Martinica e l evoluzione pittorica di Gauguin Tre anni più tardi Gauguin realizza uno dei suoi dipinti più celebri, il ritratto di Marie-Angélique Satre, nota per essere una delle più belle donne di Pont-Aven. „ La bella Angèle (18) Attorno al 1920 la stessa Angélique ricorda come avesse mal reagito alla visione del dipinto, considerato un orrore , al punto di rifiutarlo. Al contrario Gauguin lo ritiene uno dei suoi ritratti più riusciti e Degas lo considera un capolavoro, al punto di acquistarlo per sé. Le ragioni del rifiuto del dipinto sono anche le stesse che decretano la sua estrema modernità: la donna è ritratta nel costume tipico bretone, racchiusa all interno di un tondo a sua volta inserito decentrato su uno sfondo floreale, accanto a un piccolo idolo peruviano in ceramica, un oggetto che Gauguin poteva aver ammirato a Parigi (19). La prospettiva è ormai completamente assente e Gauguin giustappone i diversi elementi del dipinto in maniera paratattica, senza un ordine d importanza. La presenza della scultura antropomorfa votiva è la prova più evidente del soggiorno di Gauguin in Martinica, che ha spinto ulteriormente i confini dell ispirazione oltreoceano, un mondo ai suoi occhi davvero incontaminato rispetto alla corruzione della vita urbana. Gauguin si concentra sulla resa di un atmosfera agreste, vuole ricostruire la stessa distanza dalla civiltà avvertita in Martinica e lo fa anche a scapito dell avvenenza della donna. In una lettera, il mercante Theo van Gogh riassume bene l ambivalenza del dipinto che, se da un lato involgarisce il volto della protagonista, dall altro apporta «qualcosa di così fresco e ancora una volta così agreste, che è molto gradevole a vedersi . Le fonti visive ancora una volta si mescolano da un lato la perizia verista nella descrizione del costume folkloristico, dall altro il rimando alla piattezza dell arte giapponese e la tecnica pittorica muta secondo le esigenze del soggetto: il fondo floreale è steso con una pennellata più sciolta e rapida, mentre la linea disegnativa del ritratto esprime un lato più descrittivo, e perciò indagatore, della pittura. La scelta di una tavolozza limitata al blu e all ocra aranciato fa percepire la scena come un unicum compatto. 18. Paul Gauguin, La bella Angèle, 1889, olio su tela, 92x73,2 cm. Parigi, Musée d Orsay. 19. Figura seduta, ceramica rosata molata (cultura Mochica del Per ). Parigi, Museo del Quai Branly. 185

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri