Dossier Arte - volume 3 

5 Dal Postimpressionismo al Simbolismo L esotismo come via al presimbolismo Sempre più affascinato dall esotismo dell Oceania, Gauguin trascorre buona parte degli ultimi dodici anni della sua esistenza a Tahiti, dove arriva alla sintesi definitiva tra colore e disegno che sarà una delle prerogative del Simbolismo. Un traguardo pittorico che è stato anche indicato col termine di cloisonnisme, per la somiglianza con le figure delle vetrate gotiche, definite con saldezza di contorno dall armatura in ferro, chiamate appunto cloisonné. „ Donne di Tahiti Quest opera (20) è il risultato del viaggio del 1891, primo soggiorno nel Pacifico. Le due figure sono ieratiche, perfettamente inserite nel dipinto, come un arabesque. Sul fondo di sabbia chiaro Gauguin posa una natura morta realizzata a monocromo, mentre sullo sfondo le onde del mare si sovrappongono in maniera completamente antinaturalistica. I volti, più somiglianti a delle maschere che a dei veri ritratti, sono marcati da una profonda malinconia, evidente nello sguardo e nella posa reclinata del capo. Le due donne sono entrambe assorte nei propri pensieri e non comunicano. Le figure sono trattate con un accentuato senso plastico che ne evidenzia la massa corporea e le trasforma in presenze scultoree: effetto che appare particolarmente evidente nel braccio teso in primo piano. Il fiore nei capelli, il pareo a fantasia, le acconciature naturali e il colore ambrato della pelle sono elementi che concorrono ad accentuare l elemento esotico del dipinto e al contempo restituiscono un energia primigenia, quella poesia profonda che fin dal 1888 Van Gogh rintracciava nelle figure femminili di Gauguin. Se i tocchi di bianco sull abito rosa sono ancora debitori di Manet, il colorismo così intenso è già anticipatore di Matisse ( p. 248). „ Ia Orana Maria Nello stesso 1891 Gauguin realizza un dipinto dalla profonda spiritualità: Ia Orana Maria (21) è una rivisitazione in chiave esotica dell iconografia mariana. La scena è ambientata nella natura lussureggiante della Polinesia. Sulla destra, una fanciulla vestita con un pareo rosso e il figlio che tiene sulla spalla protagonisti della tela sono caratterizzati dalla presenza di un aureola sottile che li identifica come la Madonna e Gesù. Le due giovani in secondo piano sono rappresentate in un evidente atteggiamento di timida devozione, mentre un angelo variopinto alle loro spalle le esorta ad avvicinarsi. Il paesaggio di fondo tiene conto dei Nabis ( p. 189) sia nella scelta cromatica sia nella piattezza che tende a sovrapporre gli elementi del dipinto, quasi a confonderli. La prospettiva è data dalla scansione e dalla dimensione delle figure nello spazio: dall esotica natura morta decisamente sovradimensionata in primissimo piano, Gauguin passa alla Madonna e in seguito alle figure delle due fanciulle che si confondono in una sorta d incontaminato giardino dell Eden. L artista rompe con la tradizionale rappresentazione della Vergine: le dà tratti indigeni e la veste con un pareo rosso acceso mentre tiene il figlio sulla spalla. Al contempo, tuttavia, resta fedele ad alcune consuetudini rappresentative, come lo sguardo malinconico che la donna lancia verso l osservatore e il fatto che il bambino stia per abbandonarsi al sonno cosa che, nella pittura rinascimentale, rimanda a un presagio del futuro sacrificio sulla croce. 20. Paul Gauguin, Donne di Tahiti (Sulla spiaggia), 1891, olio su tela, 69x91,5 cm. Parigi, Musée d Orsay. 21. Paul Gauguin, Ia Orana Maria (Ave Maria), 1891, olio su tela, 113,7x87,6 cm. New York, The Metropolitan Museum of Art. 186

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri