Comunicazione, relazione, partecipazione
All’inizio del nuovo millennio, sembra ormai lontano il tempo in cui l’opera d’arte era un oggetto a sé stante, il cui statuto prescindeva dalle relazioni con lo spazio circostante e il pubblico.
Accentuando tendenze già in atto dagli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, l’arte di oggi comunica concetti, idee, sensazioni, e allo stesso tempo chiede partecipazione, invitando gli spettatori, spesso raccolti per un’occasione specifica, a contribuire attivamente alla creazione artistica.
L’artista mira a svegliare le coscienze; in quest’ottica, l’atto creativo assume una dimensione di critica sociale e politica, che alcuni interpretano soprattutto come occasione per provocare e creare spaesamento
nell’osservatore, come avviene con le opere volutamente ed esageratamente paradossali di Maurizio Cattelan o di Damien Hirst; e che altri invece elaborano attraverso una riflessione più sottile sui rapporti tra arte, architettura e spazi della vita sociale, proponendo opere e installazioni che si adattano agli ambienti della vita quotidiana (uffici, locali pubblici, luoghi di ritrovo) e appaiono esse stesse come metafore e rappresentazioni dei contesti deputati alla socializzazione e allo scambio.