10.  IL CONTEMPORANEO


Vanessa Beecroft, VB62, particolare, 2008, performance eseguita presso la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, Palermo.

L'EPOCA E LE IDEE

La globalizzazione dell’economia e della cultura

Dopo la crisi degli anni Settanta del Novecento, dovuta all’esaurimento della spinta propulsiva che aveva interessato l’economia capitalistica dalla ripresa postbellica in poi, all’inizio degli anni Novanta si apre una nuova fase di espansione, trainata dalla crescita di nuovi settori. Lo sviluppo dell’ informatica, in particolare, determina un’epocale trasformazione dei processi produttivi a tutti i livelli.
Mentre la fine della guerra fredda segna il trionfo del sistema capitalistico a livello mondiale, l’internazionalizzazione dei movimenti di capitale e la finanziarizzazione dell’economia concorrono a definire il fenomeno della globalizzazione economica, che a sua volta ha ripercussioni dirette sulla circolazione delle persone, delle informazioni e degli stili di vita, generando processi di omologazione culturale su scala mondiale.
La febbre finanziaria coinvolge pienamente anche il mercato dell’arte, nell’ambito del quale si accentuano tendenze già in atto nei decenni precedenti. La disponibilità di capitali modifica il rapporto tra artisti e collezionisti, trasformando a tutti gli effetti l’opera d’arte in una forma di investimento. In un contesto in cui le gallerie operano sempre più a livello internazionale, la fortuna dell’artista è determinata in gran parte da logiche di mercato e da scelte di marketing analoghe a quelle che dominano negli altri settori dell’economia.

Le nuove minacce all’ordine mondiale

Il crollo dell’Unione Sovietica e il conseguente venir meno della contrapposizione in blocchi lasciano il campo a nuovi attori nel contesto economico e geopolitico mondiale. I primi anni del nuovo millennio, in particolare, vedono l’ascesa di nuovi protagonisti come il Brasile e i due giganti asiatici India e Cina, che contano, insieme, una popolazione di oltre 2,5 miliardi di persone.
La fine della guerra fredda non implica però la scomparsa delle tensioni e dei conflitti. A emergere con un’inedita potenza di fuoco, in particolare, è il fenomeno del terrorismo globale di matrice islamista, che si alimenta dei risentimenti di gran parte del mondo arabo e musulmano nei confronti dell’Occidente, colpevole di aver perseguito i propri interessi economici e politici, in molte aree del pianeta, con la violenza e l’inganno. La data simbolo che inaugura questa nuova fase è l’11 settembre 2001, quando un gruppo di terroristi dirotta quattro voli di linea nello spazio aereo statunitense, facendoli schiantare sul Pentagono, cuore della vita militare americana, e sulle Torri Gemelle, i grattacieli simbolo di New York. Ma il terrorismo coinvolge da vicino anche l’Europa con sanguinosi attentati a Madrid (2004) e a Londra (2005). La risposta dell’Occidente all’attentato del 2001 si traduce in due lunghe guerre in Afghanistan e in Iraq, quest’ultima fortemente voluta dal presidente americano George W. Bush sulla base di “prove”, poi rivelatesi false, del coinvolgimento del dittatore iracheno Saddam Hussein nel terrorismo internazionale.

I movimenti di protesta e le questioni aperte del nuovo millennio

La spirale guerra-terrorismo stimola la crescita, nel primo decennio del nuovo millennio, di un imponente movimento pacifista, che si salda con i movimenti di contestazione degli aspetti più deteriori della globalizzazione. Le critiche al sistema di governo mondiale coinvolgono istituzioni politiche come l’Organizzazione delle Nazioni Unite, ritenuta incapace di gestire la complessità del mondo contemporaneo, e organismi economici come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e l’Organizzazione Mondiale del Commercio, considerati strumenti di soggezione economica dei Paesi più deboli.
Le critiche al modello di sviluppo capitalistico non riguardano soltanto i rapporti tra Nord e Sud del mondo, ma anche la situazione interna ai Paesi più sviluppati, in cui la crisi del welfare contribuisce ad aumentare le diseguaglianze. Desta sempre più preoccupazione, inoltre, la situazione dell’ ambiente, e in particolare il fenomeno del surriscaldamento globale. Dovuto alle emissioni di anidride carbonica prodotte dall’uomo, l’aumento della temperatura media potrebbe causare gravissime conseguenze per la vita stessa sul pianeta. Anche su questo versante, tuttavia, le soluzioni delle istituzioni faticano a delinearsi, e l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile rimane, insieme alla rivendicazione di maggiore equità nella distribuzione della ricchezza a livello mondiale, tra le tante domande ancora prive di risposta.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri