Una nuova alleanza tra uomo e natura
Il tedesco Joseph Beuys (Krefeld 1921-Düsseldorf 1986) è uno dei protagonisti più rilevanti e a un tempo controversi dell’arte del secondo Novecento. La sua opera presenta caratteri concettuali ed elementi propri della Site Specific Art ma, per la complessità e la ricchezza dei suoi significati e delle sue manifestazioni, sfugge a ogni intento di classificazione definitiva. A partire dagli anni Sessanta egli sceglie di esplorare a tutto campo molteplici forme espressive realizzando dipinti, sculture, installazioni
e performance. Per fare ciò impiega materiali come il legno, il feltro e la pietra, simboli della vita e di un’energia naturale primigenia.
Fondamentale è anche il suo impegno in campo politico, finalizzato a coltivare la coscienza critica della società in senso radicalmente anticonvenzionale, pacifista e ambientalista. Questo approccio militante porta Beuys ad abbandonare nel 1972 la cattedra di insegnante all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf e a fondare una scuola dove le sue idee abbiano piena attuazione: si tratta della Libera Università Internazionale per la Creatività e la Ricerca Interdisciplinare. Grazie a questa istituzione formativa e alla carica fortemente innovativa della sua arte, egli diviene ben presto una sorta di sciamano che costituisce un punto di riferimento tra i più seguiti dai giovani artisti degli anni Settanta.