Amedeo Modigliani
Per un gioco di assonanze che ben definiscono la vita dissoluta di Modigliani, l’artista è chiamato a
Parigi “Modì”, ovvero maudit, “maledetto”.
Amedeo Modigliani (Livorno 1884-Parigi 1920), di origine ebrea, dopo una prima formazione a Firenze
e a Venezia, nel 1906 si trasferisce nella ville lumière, risiedendo dapprima a Montmartre,
vicino al Bateau-Lavoir, per poi stabilirsi a Montparnasse. Seppur egli frequenti i luoghi dei cubisti,
la loro ricerca lo lascia piuttosto indifferente: di forte impatto è per lui l’opera di Cézanne.
Della sua prima produzione si conosce ben poco, in quanto molte opere sono state da lui distrutte.
Modigliani muore precocemente, nel 1920, colpito dalla turbercolosi e provato da un’esistenza dissoluta,
tormentata, piena di eccessi. La sua opera eserciterà un particolare fascino su quegli artisti italiani
che nel corso degli anni Venti si opporranno alla pittura ufficiale del Novecento e al clima del
Ritorno all’Ordine per esplorare percorsi più eterodossi, come la romana Scuola di Via Cavour (► p.
371).