Dossier Arte - volume 3 

   4.  LA STAGIONE DELL’IMPRESSIONISMO >> L’Impressionismo

Federico Zandomeneghi: la seduzione per il pastello di Degas

Federico Zandomeneghi (Venezia 1841-Parigi 1917), altro artista italiano amante del pastello, al pari dei suoi colleghi lascia Venezia per Parigi nel 1874. Inizialmente il suo interesse gravita attorno ai protagonisti dei Salon e la sua ostilità verso i “ribelli” resta pressoché invariata fino all’arrivo a Parigi, nel 1878, di Diego Martelli che lo introduce a Degas col quale Zandomeneghi stringe un’amicizia strettissima. Nel 1879 è lo stesso Degas a imporre la presenza di “Zandò” alla Quarta collettiva del gruppo.
La vicinanza con Degas lo porta a sperimentare la tecnica del pastello, col quale racconta l’intimità degli interni e delle figure femminili che li animano e la vita mondana parigina.

Al caffè

Anche nei dipinti realizzati a olio, come Al caffè (40), Zandomeneghi applica il colore sulla tela quasi come se fosse un pastello, con tratti rapidi e immediati, che a partire dall’angolo in basso a sinistra sembrano attraversare in diagonale tutta la composizione.
La piccola tela del 1884 immortala un’elegante signora seduta in un caffè parigino – tanto che il dipinto venne immesso sul mercato col titolo Femme au bar (Donna al caffè) – raffigurando alle sue spalle un uomo mentre sta bevendo da un elegante calice. Zandomeneghi alza il punto di vista, come ha appreso da Degas, e ritrae i due personaggi estremamente scorciati, appiattendo la prospettiva.
La donna rivolge uno sguardo attento allo spettatore, chiaramente indirizzato a chi ha di fronte: l’artista elimina volutamente dall’inquadratura le altre figure sedute al tavolo . È un’opera di altissimo virtuosismo: il volto della signora è appena ombreggiato dalla veletta e la decorazione del cappellino è resa con puntiglio, al pari del magnifico bouquet di violette appuntato sulla giacca.

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri