I tetti rossi, angolo di villaggio, effetto d’inverno
La pittura di Pissarro si concentra principalmente su paesaggi, osservati rigorosamente dal vero, nei
quali la figura umana è pressoché assente. Ne è uno splendido esempio I tetti rossi, angolo di villaggio, effetto
d’inverno (27), il cui titolo rivela già la dimensione programmatica dell’opera.
Pissarro non intende cogliere l’attimo tipico dell’Impressionismo “puro”, ma la sua veduta è il frutto
di un’elaborazione attenta e consapevole. Il paesaggio è restituito attraverso la successione
di piani paralleli, nei quali gli elementi si rimpiccioliscono creando un senso prospettico proprio a partire dal
ramo in primo piano. La visione dell’insieme è disturbata dall’intrico degli alberi spogli che ostacolano
la vista sulle case. Ogni elemento che potrebbe ricondurre alla narrazione di un evento all’interno
della scena è accuratamente evitato, affinché il paesaggio sia l’unico protagonista del dipinto. La luce è diffusa su tutta la tela con egual intensità, appiattendo la vivacità dei
toni e lasciando emergere unicamente i bianchi degli intonaci. Il «bel dipinto, una piccola casa
nascosta nella foresta» viene notato da Alexandre Descubes, critico della “Gazette des lettres, des
sciences et des arts” alla Terza Mostra degli impressionisti nel 1877 «per la fermezza e la semplicità
del tocco». Alla stessa mostra non sembra aver preso parte Cézanne, del quale Pissarro tenne certamente
conto nell’elaborazione de I tetti rossi.