Gli altri impressionisti francesi

   4.  LA STAGIONE DELL’IMPRESSIONISMO >> L’Impressionismo

Gli altri impressionisti francesi

Jean-Frédéric Bazille

I protagonisti dell’Impressionismo intrecciarono vita personale e scambi intellettuali con un folto numero di artisti con cui condividevano interessi, finalità ed esposizioni. Col soprannome di “cavaliere puro”, Monet e Renoir erano soliti ricordare Jean-Frédéric Bazille (Montpellier 1841-Beaune-La-Rolande 1870), artista scomparso prematuramente combattendo nella Guerra franco-prussiana.

Riunione di famiglia

Figlio di un politico del Sud della Francia, Bazille giunge a Parigi quando ha poco più di vent’anni ed entra subito nel vivo del dibattito sulla pittura en plein air. Riunione di famiglia (25) è per l’appunto un ritratto della famiglia dell’artista sulla terrazza della residenza di Méric, in un’assolata giornata estiva. Bazille studia con attenzione la composizione e sceglie di dividere i familiari in piccoli gruppi – come appreso da Monet e Renoir – collocandoli sulla tela in modo da creare il senso della profondità. L’elemento disegnativo è piuttosto ridotto e le figure sono definite da una complessa alternanza tra luci e ombre, che contribuisce a creare un senso di realtà plastica. Il mazzo di fiori, l’ombrellino e il cappello di paglia – a sua volta decorato con alcuni fiori – sono dettagli resi con una pennellata densa, che giustappone le tinte con freschezza tanto da potersi ritenere un’anticipazione dell’Impressionismo. La luce intensa del Sud penetra attraverso il fitto fogliame dell’albero creando un forte contrasto chiaroscurale. Alcuni aspetti come la scelta di un soggetto familiare, l’attenzione agli effetti della luce, la stesura cromatica libera da disegno fanno sì che la ricerca di Bazille coincida con la coeva speculazione dei macchiaioli. Bazille utilizza un formato di grandi dimensioni, lo stesso della pittura di storia, elevando così la propria famiglia a soggetto epico. I componenti della famiglia guardano verso lo spettatore, come se si trattasse di un grande ritratto fotografico; Bazille stesso si autoritrae nel giovane in piedi all’estremità sinistra della scena. Nello stesso anno, il 1867, Monet stava lavorando a Donne in giardino (► pp. 130-131) pensando di esporlo al Salon: il lavoro di Monet viene rifiutato e viene invece selezionata la grande tela di Bazille, che umilmente commentò: «Si saranno sbagliati». In realtà nel confronto tra i due dipinti, di tema similare, è abbastanza evidente come le figure in movimento del giardino di Monet siano spiccatamente innovative, al contrario della staticità della famiglia di Bazille, più accettabile per la reazionaria giuria del Salon.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri