Bagnante seduta
Qualche anno più tardi, successivamente al viaggio in Italia, Renoir dipinge la Bagnante seduta (1883)
(14) nella quale invece riemerge l’elemento del disegno, che
aveva contrassegnato la formazione dell’artista e che dà maggior consistenza ai contorni della figura.
Ciò permette al corpo di emergere nettamente dal paesaggio, reso unicamente dall’incrocio di
pennellate nervose che lasciano intuire un ambiente d’acqua e di roccia. La Bagnante ha una carnalità
che ricorda il nudo femminile de La colazione sull’erba di Manet: Renoir però riscalda il
tono dell’incarnato attraverso i lunghi capelli rossi che incorniciano il volto e scendono lungo
la schiena. La luminosità del dipinto è dovuta alla presenza del telo su cui siede la giovane, per
il quale Renoir ricorre a un bianco puro, denso e luminoso, ombreggiato appena da tocchi di grigio
che, nel contrasto, ne intensificano ulteriormente la radiosità. Il dipinto viene ideato da Renoir
durante un soggiorno nell’isola di Guernsey, nel canale della Manica, dove era usanza bagnarsi direttamente
tra le rocce, senza utilizzare le cabine. Con buona probabilità l’artista esegue in quell’occasione
numerosi bozzetti dal vero per terminare poi il dipinto nel suo studio, carico del ricordo di quel
mare spumeggiante.
La Bagnante seduta è la prova che l’Impressionismo, inteso come indirizzo di ricerca pittorica
condiviso da tutti i membri del gruppo, stava esaurendo la sua natura collettiva: ciascuno dei protagonisti,
infatti, si orienta verso una propria via espressiva, declinata secondo sensibilità e modalità tecniche
differenti.