Dossier Arte - volume 3 

   3.  L’ETÀ DEL REALISMO >> Dall’Accademia al Realismo

Silvestro Lega

Originario di Modigliana, in provincia di Forlì, Silvestro Lega (Modigliana 1826-Firenze 1895) si trasferisce a Firenze per seguire le lezioni di pittura di Giuseppe Bezzuoli (1784-1855) all’Accademia di Belle Arti, a cui affianca anche i corsi privati col purista Luigi Mussini. Pur mettendo presto in discussione il rigore degli insegnamenti dei maestri, attirato naturalmente dalla novità della pittura “di macchia”, egli non si allontanerà mai davvero dalla componente disegnativa. Si legge in Lega la ricerca di una composizione solida, costruita secondo le leggi della pittura rinascimentale, trattata però con la libertà luministica dei macchiaioli. È infatti la luce a dare fisicità e presenza alle immagini. Nella scelta delle tematiche Lega predilige le scene di vita borghese, che conosceva bene vivendole in prima persona nella casa dell’editore Spirito Batelli nel sobborgo agreste di Piagentina, tra Firenze e Fiesole, dove Lega si trasferisce a partire dal 1861.

Il canto dello stornello

Sono infatti le figlie del ricco industriale fiorentino le tre donne ritratte ne Il canto dello stornello (18), dipinto nel quale Lega dimostra la sua grande abilità sia nel ritratto sia nella resa delle atmosfere d’interno. La scena mostra le tre sorelle mentre intonano un canto – uno stornello – immortalate nel controluce della finestra che ne disegna i profili e i tratti dei volti, rivelandone le espressioni. La stessa luce illumina i punti nevralgici del dipinto: l’abito della sorella che accompagna al piano, le mani sulla tastiera del pianoforte, lo spartito e lo schienale della sedia . La pittura di Lega è uno strumento d’indagine che rivela il rapporto d’intima familiarità tra i personaggi. L’artista è il cantore di una società borghese che sta cominciando a prendere coscienza di una raggiunta unità nazionale, la stessa borghesia che nel 1867 dimostra di amare subito il dipinto per quella nota calda data da una luce emotiva e dalla rassicurante presenza del disegno ben definito. Il canto dello stornello è un capolavoro di lirismo, ma un dipinto meno rivoluzionario di altre opere macchiaiole e dunque più facilmente apprezzabile anche da un pubblico borghese.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri