La rotonda di Palmieri
L’artista avverte il verismo come l’unica scelta possibile per un artista che voglia calarsi nella modernità,
fatta di soggetti colloquiali resi con la maggior vivacità possibile. La
rotonda di Palmieri (16), capolavoro del 1866, immortala
alcune signore borghesi mentre approfittano di salutari bagni d’aria di mare allo stabilimento balneare
più noto di Livorno.
La tavoletta ha piccole dimensioni, probabilmente era il coperchio di una scatola di sigari, e il
suo formato – rettangolare – è congeniale allo sviluppo narrativo della scena. Fattori coglie il
gruppo di donne intente nelle loro chiacchiere attraverso il solo contrasto cromatico; le figure,
infatti, sembrano sagome che prendono forma nel reciproco incastro delle macchie di colore, mentre
il disegno è pressoché assente. L’elemento prospettico del dipinto è dato dal promontorio
costiero in lontananza e soprattutto dal tendone ocra, presenza che pone in ulteriore evidenza i
colori.
L’effetto di accecante luminosità è uno dei punti di forza del dipinto, ottenuto saturando il cielo
con un bianco abbacinante che accentua i contrasti. L’opera, che ha la freschezza di uno scatto fotografico
– tanto che la si potrebbe credere realizzata all’aperto –, è invece il risultato della rielaborazione
in atelier dopo attenti studi dal vero.