Una complessa varietà di forme ed elementi
L’architettura del primo Settecento si caratterizza per una complessa varietà di forme e tipologie, spesso determinate dalle richieste della committenza. Dalle forme monumentali del Barocco, il Rococò si orienta verso un linguaggio i cui tratti principali sono le linee curve, morbide e ondulate così come la ricchezza e la preziosità degli elementi ornamentali che si risolvono in riccioli e in sensuali motivi naturali di conchiglie, ghirlande e arabeschi floreali. Negli interni degli edifici elementi architettonici, motivi decorativi - affreschi, stucchi, bassorilievi, intarsi - e sontuosi arredi si fondono, a dar vita ad ambienti eleganti e opulenti, smaterializzati dalla luce che filtra dalle ampie finestre creando una particolare relazione dialettica fra interno ed esterno.Dalle corti francesi di Luigi XIV e di Luigi XV, lo stile rococò si diffonde nelle varie corti europee, assumendo tratti specifici nelle diverse aree geografiche. In Germania, Boemia e Austria il Rococò rappresenta l’evoluzione del Barocco tedesco. Il Castello Sanssouci a Potsdam è un esempio emblematico delle leziosità, delle forme bizzarre e delle morbide linee dello stile rococò mitteleuropeo (26). Uno degli edifici di architettura religiosa più rappresentativi del Rococò tedesco è invece il Santuario di Vierzehnheiligen (o dei Quattordici Santi) (27), situato nella valle del Meno. Commissionato dal vescovo di Bamberga all’architetto Balthasar Neumann (Eger 1687-Wurzburg 1753), si presenta all’esterno con un aspetto barocco, mentre l’interno colpisce per la sua ricchezza decorativa, tripudio di stucchi, affreschi e statue. Una singolarità è costituita dal posizionamento dell’altare maggiore al centro della chiesa, ad accentuare il pàthos e la spettacolarità di questo singolare luogo di culto.
In Italia i precedenti dell'architettura primo settecentesca si individuano nelle ricerche di Francesco Borromini e Guarino Guarini. Una delle aree più vivaci, centro europeo dell'architettura del XVIII secolo, è il Piemonte, grazie alla presenza di Filippo Juvarra. A lui si devono la progettazione di Palazzo Madama a Torino, della Basilica di Superga e della Palazzina di Stupinigi.
A Roma, dopo una battuta di arresto nell'attività edilizia coincidente con il passaggio al nuovo secolo, nella prima metà del Settecento vengono realizzati importanti interventi urbanistici che vedono impegnati architetti come Alessandro Specchi, Francesco De Sanctis e Nicola Salvi. Un'altra realtà in pieno rinnovamento è
Napoli. Con l'ascesa di Carlo di Borbone al trono delle Due Sicilie, la città partenopea diventa un vivace cantiere urbanistico in cui lavorano, fra gli altri, architetti come Ferdinando Fuga e Luigi Vanvitelli.