Gerrit (o Gerard) van Honthorst, noto anche come Gherardo delle Notti (Utrecht 1592-1656), visita Roma
all’inizio della sua carriera: da Caravaggio trae l’uso di creare dipinti notturni, che gli valsero il
soprannome.
Artista prolifico, dipinse opere suggestive: scene di taverna con musicisti, giocatori d’azzardo e persone
che mangiano, ma anche soggetti sacri. Nell’Adorazione del Bambino(23),
l’artista raffigura il neonato Gesù Bambino che giace su un panno bianco steso sulla paglia della mangiatoia.
Le quattro figure che adorano il Bambino (Maria, san Giuseppe, quasi del tutto in ombra, e due angeli)
sono raffigurate con tratti realistici. Simbolica e spirituale è invece la luce che si sprigiona dalla
culla di Gesù a illuminare i volti dei personaggi, i quali esprimono gioia, serenità e tenerezza.
Georges de La Tour
Anche nella Francia di questo periodo, che vive una fase di straordinaria crescita e affermazione economica
e politica, è persistente il fascino del naturalismo caravaggesco, con i suoi accentuati effetti di luce
e ombra e un’inclinazione per soggetti vicini alla sensibilità popolare: una corrente
ben rappresentata da Georges de La Tour (Vic 1593-Lunéville 1652).
L’artista è specializzato in scene notturne, con personaggi illuminati da una sola fonte di luce,
di solito una candela; il suo debito nei confronti di Caravaggio, mediato da pittori olandesi, poiché
non vi sono testimonianze certe che De La Tour abbia visitato Roma e l’Italia, è evidente anche nella
scelta di alcuni soggetti, quali i giocatori di carte (► p. 361), comuni a entrambi
i pittori.
Nella Maddalena penitente(24), dipinto autografo realizzato
intorno al 1640-1645, l’ambientazione è notturna, rischiarata solo dalla luce, reale e simbolica, di
una candela. La dignità dell’ascesi morale e la serena penitenza della prostituta pentita
emergono nell’interno domestico: la donna, cinta dal cilicio, fissa la candela, simbolo del tempo che
si consuma, mentre con la mano destra accarezza il teschio sulle sue ginocchia, che indica la caducità
delle cose terrene.