Giovanni da Nola
2. IL CINQUECENTO >> Nuove ricerche e nuovi protagonisti
Giovanni da Nola
Tomba del viceré don Pedro di Toledo
Suggello di questo felice percorso professionale è la commissione della tomba del viceré don Pedro di
Toledo (183), dietro l’altare maggiore della Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli. Il sepolcro marmoreo
ha un impianto troncopiramidale, che dialoga da vicino con le tombe di Ferdinando d’Aragona e Isabella
di Castiglia o di Filippo il Bello e Giovanna la Pazza a Granada.
Su un possente basamento, arricchito con festoni e fregi, Giovanni colloca quattro statue allegoriche: Giustizia, Prudenza, Fortezza e Temperanza. Un’altra base, più piccola della prima, ospita pregevoli bassorilievi che raffigurano episodi della vita di don Pedro, fra cui spicca L’arrivo a Napoli di Carlo V, con la veduta di Porta Capuana. La composizione si conclude con le figure inginocchiate dei defunti don Pedro e la moglie Maria, raffigurati con vivido naturalismo. Il classicismo di Giovanni, soprattutto nella parte basamentale del sepolcro, si mostra sensibile ad accogliere l’esuberanza decorativa e la "bizzarria" nell’invenzione introdotta in Campania dagli artisti spagnoli. La tomba era stata richiesta dallo stesso don Pedro affinché, alla sua morte, il sepolcro fosse smontato e portato in Castiglia. La morte coglie all’improvviso il viceré nel 1553 mentre era in visita alla figlia Eleonora: don Pedro viene così sepolto nel Duomo di Firenze e il suo sepolcro vuoto è collocato nella Chiesa di San Giacomo, costruita per volontà dello stesso Toledo a partire dal 1540.
Su un possente basamento, arricchito con festoni e fregi, Giovanni colloca quattro statue allegoriche: Giustizia, Prudenza, Fortezza e Temperanza. Un’altra base, più piccola della prima, ospita pregevoli bassorilievi che raffigurano episodi della vita di don Pedro, fra cui spicca L’arrivo a Napoli di Carlo V, con la veduta di Porta Capuana. La composizione si conclude con le figure inginocchiate dei defunti don Pedro e la moglie Maria, raffigurati con vivido naturalismo. Il classicismo di Giovanni, soprattutto nella parte basamentale del sepolcro, si mostra sensibile ad accogliere l’esuberanza decorativa e la "bizzarria" nell’invenzione introdotta in Campania dagli artisti spagnoli. La tomba era stata richiesta dallo stesso don Pedro affinché, alla sua morte, il sepolcro fosse smontato e portato in Castiglia. La morte coglie all’improvviso il viceré nel 1553 mentre era in visita alla figlia Eleonora: don Pedro viene così sepolto nel Duomo di Firenze e il suo sepolcro vuoto è collocato nella Chiesa di San Giacomo, costruita per volontà dello stesso Toledo a partire dal 1540.
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò