La decisa affermazione della stampa nel corso del Cinquecento apre prospettive importanti per la diffusione delle conoscenze, anche nel mondo dell'arte e dell'architettura. Palladio si mostra particolarmente sensibile a questi temi e pubblica due opere: le Antichità di Roma (1554) e I quattro libri dell'architettura (1570). Nel primo volume l'architetto rievoca l'immagine dell'antica città, nell'intento di sfatare miti e leggende e facendo leva sull'evidenza delle testimonianze architettoniche. Le riflessioni teoriche sull'architettura, articolate su un piano più generale e soprattutto rivolte al presente, sono consegnate dall'architetto a I quattro libri, trattato che ha avuto una straordinaria fortuna nei secoli a seguire. Palladio si rivolge qui in prima persona al lettore e propone - oltre alla trattazione di temi diversificati quali le tecniche costruttive, le tipologie edilizie di palazzi e ville, i ponti, le piazze, l'architettura antica - l'illustrazione dei suoi progetti, dando così pieno risalto alla propria opera, di cui enfatizza l'esemplarità. L'apparato iconografico è un aspetto fondamentale del volume, la cui importanza si coglie soprattutto nel capitolo sulle ville (Libro II), dove vengono presentati in pianta e in alzato i disegni di un cospicuo numero di residenze da lui progettate per la nobiltà veneta. Le opere antiche e le architetture di Palladio vanno così a creare un corpus unitario che delinea un nuovo modo di fare architettura, che risponde sia all'esigenza di razionalità e rigore distributivo dell'aristocrazia veneta sia alle necessità rappresentative di questa élite economica.
FOCUS: I disegni dall’Antico e i trattati di architettura
FOCUS
I DISEGNI DALL'ANTICO E I TRATTATI DI ARCHITETTURA
La decisa affermazione della stampa nel corso del Cinquecento apre prospettive importanti per la diffusione delle conoscenze, anche nel mondo dell'arte e dell'architettura. Palladio si mostra particolarmente sensibile a questi temi e pubblica due opere: le Antichità di Roma (1554) e I quattro libri dell'architettura (1570). Nel primo volume l'architetto rievoca l'immagine dell'antica città, nell'intento di sfatare miti e leggende e facendo leva sull'evidenza delle testimonianze architettoniche. Le riflessioni teoriche sull'architettura, articolate su un piano più generale e soprattutto rivolte al presente, sono consegnate dall'architetto a I quattro libri, trattato che ha avuto una straordinaria fortuna nei secoli a seguire. Palladio si rivolge qui in prima persona al lettore e propone - oltre alla trattazione di temi diversificati quali le tecniche costruttive, le tipologie edilizie di palazzi e ville, i ponti, le piazze, l'architettura antica - l'illustrazione dei suoi progetti, dando così pieno risalto alla propria opera, di cui enfatizza l'esemplarità. L'apparato iconografico è un aspetto fondamentale del volume, la cui importanza si coglie soprattutto nel capitolo sulle ville (Libro II), dove vengono presentati in pianta e in alzato i disegni di un cospicuo numero di residenze da lui progettate per la nobiltà veneta. Le opere antiche e le architetture di Palladio vanno così a creare un corpus unitario che delinea un nuovo modo di fare architettura, che risponde sia all'esigenza di razionalità e rigore distributivo dell'aristocrazia veneta sia alle necessità rappresentative di questa élite economica.
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò