il Punto su... Culture e forme della “maniera”

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CULTURE E FORME DELLA "MANIERA"

  • Attorno al 1520 si affermano sulla scena artistica dell'Italia centrale degli artisti di vari orientamenti, che la storiografia moderna riunisce sotto la denominazione di "maniera". Questi artisti hanno in comune un rapporto complesso con i grandi maestri del Rinascimento (Leonardo, Bramante, Raffaello e Michelangelo), che si risolve spesso in formule anticlassiche sperimentali. Il Sacco di Roma nel 1527 costituisce per molti di loro un evento traumatico che li costringe ad abbandonare la città. 
  • Sebastiano del Piombo (1485 ca.-1547) lascia Venezia per Roma. Il suo legame con Michelangelo è testimoniato dalla Pietà e dal Cristo nel Limbo. Il  Ritratto di Clemente VII è caratterizzato dall'alternanza di toni accesi e spenti. 
  • Nella bottega di Raffaello, impegnata nell'esecuzione di grandi imprese decorative, emergono le personalità di Perin del Vaga (1501-1547) e di Giulio Romano (1492-1546). 
  • I dipinti di Giulio Romano risentono della lezione di Raffaello, ma anche di influssi michelangioleschi e veneti. Giulio Romano progetta e decora Palazzo Te a Mantova: l'interpretazione libera delle regole architettoniche si unisce agli effetti di stupore e meraviglia degli affreschi all'interno. 
  • Antonio da Sangallo il Giovane (1484-1546), di origine fiorentina, studia i trattati dell'antichità e si occupa di architettura militare. A Roma lavora a Palazzo Farnese prima dell'intervento di Michelangelo e progetta la Zecca, la cui facciata a profilo concavo sottolinea la funzione di snodo urbano dell'edificio. 
  • Baldassarre Peruzzi (1481-1536) è un pittore e architetto senese che giunge a Roma grazie alla protezione del banchiere Agostino Chigi, per il quale costruisce l'edificio suburbano chiamato in seguito Farnesina, ben inserito nel clima classicista della Roma di Giulio II. 
    Anche nelle sue opere pittoriche (affresco Presentazione di Maria al Tempio, 1523) è evidente lo studio dell'architettura classica
  • Parmigianino (1503-1540) segna una rottura con la razionalità rinascimentale: nella Madonna dal collo lungo le figure hanno proporzioni allungate. Negli affreschi di Santa Maria della Steccata a Parma, rimasti incompiuti alla sua morte, le figure sono inserite in una composizione elaborata e ricca di significati simbolici
  • Rosso Fiorentino Pontormo sono due allievi di Andrea del Sarto che esordiscono accanto a lui nel secondo decennio del secolo nel chiostro dei Voti della Chiesa della Santissima Annunziata a Firenze. 
  • Rosso Fiorentino (1494-1540) si sposta in vari centri italiani e poi in Francia, dove muore. La Deposizione di Volterra (1521) risente forse degli artisti spagnoli conosciuti a Napoli e presenta una spiccata teatralità, con gesti esasperati, figure dai profili secchi e colori freddi e contrastanti. La Pietà, eseguita in Francia, unisce la lezione di Michelangelo con quella di Raffaello. 
  • Pontormo (1494-1557), grazie allo studio degli artisti nordici, elabora una pittura sotto il segno del surreale, con atmosfere rarefatte e sospese. Nella decorazione della Cappella Capponi in Santa Felicita a Firenze, e in particolare nella pala con la Deposizione di Cristo (1525-1528), si colgono riferimenti al dibattito, allora molto vivo, sul sacramento dell'Eucarestia: l'evento sacro è trattato con un  senso pacato della tragedia, che risente sia di Michelangelo sia di Raffaello. L'Alabardiere si riferisce forse all'assedio di Firenze da parte delle truppe imperiali nel 1529-1530. Nella Visitazione di Carmignano (1528-1529) l'atmosfera misteriosa e l'effetto straniante tra le donne in primo piano e le architetture dello sfondo hanno fatto apprezzare il dipinto dal pubblico e dagli artisti contemporanei. 

A confronto

Nella loggia verso il giardino della Farnesina, Peruzzi riprende da Bramante il motivo dell'arcata teatrale, cioè delle arcate su pilastri, inquadrate da piedritti che sostengono una trabeazione in tangenza con il "cervello" delle stesse arcate.

L'ARCATA TEATRALE IN BRAMANTE E PERUZZI

Bramante, Chiostro di Santa Maria della Pace, 1500-1504

Baldassarre Peruzzi, Farnesina, 1505-1511

  DOMANDE GUIDA
1. Quando si manifestano i fatti artistici riuniti dalla critica sotto la denominazione comune di "maniera"?
2. Qual è la relazione tra gli esponenti della "maniera" e i grandi maestri del primo Cinquecento?
3. In quali città opera Sebastiano del Piombo?
4. Quali sono i più significativi rappresentanti della "maniera" usciti dalla bottega di Raffaello?
5. Quali sono i principali edifici romani di Antonio da Sangallo il Giovane?
6. In che modo lo studio dell'architettura classica influisce sull'attività di Baldassarre Peruzzi, sia come architetto sia come pittore?
7. In quali aspetti la pittura di Parmigianino segna una rottura con la razionalità del Rinascimento?
8. In quali centri lavora Rosso Fiorentino e quali sono gli aspetti principali della sua opera?
9. Quali artisti esercitano i maggiori influssi sulla pittura di Pontormo?

Dossier Arte - volume 2
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Dal Quattrocento al Rococò