DOSSIER: Alabardiere

   dossier l'opera 

Pontormo

ALABARDIERE 

  • 1529-1530 o 1537
  • olio su tavola trasportato su tela, 92x73 cm
  • Malibu, The J. Paul Getty Museum

    Il tempo e il luogo

    L’attribuzione di questo straordinario ritratto a Pontormo risale al 1920, quando uno studioso tedesco vi riconobbe la raffinata mano dell’artista; nel 1989 il dipinto venne acquisito dal museo americano.
    L’identificazione del personaggio è questione dibattuta: dopo avervi riconosciuto il ritratto di Cosimo I de’ Medici, secondo duca di Firenze, si ritiene oggi che si tratti di Francesco Guardi, giovane fiorentino appartenente a una famiglia di chiara fede repubblicana e antimedicea, raffigurato con la veste bianca e rossa della milizia civica. Nei convulsi giorni dell’assedio di Firenze da parte delle truppe di Carlo V, alleate dei Medici che cercavano di riprendere la guida della città dopo la rivolta del 1527, il governo repubblicano aveva promosso nuove fortificazioni sulle mura e chiamato alle armi anche giovani di quindici e sedici anni, come il personaggio effigiato.

    La descrizione e lo stile

    Il giovane è abbigliato in modo sobrio ma raffinato, come rivelano il collo dritto della camicia e gli ornamenti ai polsi che escono dall’ampia casacca rigonfia sul petto. Le spalle ruotano rispetto al bacino imponendo alla figura un leggero dinamismo controbilanciato dall’alabarda, serrata nella mano destra. Dietro l’adolescente si intravede un angolo del terrapieno creato per rafforzare il circuito murario medievale: Guardi dunque sarebbe l’emblema della coraggiosa gioventù fiorentina, disposta a tutto per difendere la patria dall’arroganza del potere imperiale, una sorta di nuovo David troppo giovane per combattere ma che si schiera senza paura a favore della libertà e della "civiltà".
    La soave bellezza della figura è da ritenersi quasi un riflesso del divino, in una Firenze che - cacciati i Medici una prima volta nel 1494 e poi ancora nel 1527 - aveva proclamato, con la radicale esperienza di Savonarola, Gesù Cristo unico signore della città. I lineamenti del volto sono decisi e intensi, interpretati da Pontormo in chiave spiccatamente espressiva. Si ritrova in quest’opera la maestria dell’artista nel rendere la consistenza materica delle vesti che caratterizza tutta la sua attività come ritrattista.

    Dossier Arte - volume 2
    Dossier Arte - volume 2
    Dal Quattrocento al Rococò