Andrea del Sarto

   2.  IL CINQUECENTO >> L'avvio del secolo tra Venezia e Firenze

Andrea del Sarto

La morte sul rogo di Savonarola è seguita da anni di governo repubblicano dominato dalla figura di Pier Soderini, ma nel 1512 i Medici tornano a Firenze e cambia notevolmente il clima culturale: le fastose celebrazioni per l’ingresso trionfale di papa Leone X, al secolo Giovanni di Lorenzo il Magnifico, nel 1515 rappresentano una felice esemplificazione della nuova temperie. Soderini era stato committente nel biennio 1503-1504 della nuova decorazione del Salone dei Cinquecento con le due celebri Battaglie, affidate a Leonardo e a Michelangelo. Tale progetto, pur se rimasto incompiuto, costituisce un’occasione eccezionale per la formazione dei giovani artisti che possono studiare i cartoni (cioè i disegni preparatori) dei due affreschi. La grazia e l’elegante cromatismo della pittura di Raffaello, presente a Firenze fino al 1508, costituisce inoltre un ricco palinsesto di riferimenti e modelli formali. Per la generazione di pittori nati negli anni Ottanta e Novanta del Quattrocento sono di fondamentale importanza anche le nuove scoperte archeologiche dell’arte antica, con il ritrovamento a Roma delle famose statue del Laocoonte e dell’Apollo del Belvedere che consentono di arricchire il vocabolario espressivo secondo i nuovi orientamenti che animano la politica culturale di Leone X: questi, infatti, si fa promotore di un programma profondamente segnato dal classicismo e dal recupero filologico del sapere antico.
Andrea del Sarto (Firenze 1486-1530) partecipa pienamente di questo clima di cui fa propri indirizzi e temi stilistici nell’ambito di una sintesi originale e innovativa.
La sua formazione e la sua attività hanno come sfondo Firenze, con tutta la complessità politica e culturale a cui si è accennato a proposito di Fra’ Bartolomeo. Per lo sviluppo della sua personalità artistica è stato molto importante il rapporto con Iacopo Sansovino, con il quale si creano profonde connessioni sul piano stilistico e formale, che danno luogo a reciproche suggestioni.
Le innovazioni che caratterizzano le sue opere del secondo decennio del secolo sono state spiegate con un presunto viaggio a Roma, posto fra il 1511 e il 1512. Se il suo linguaggio si forma sullo studio e sulla conoscenza delle opere di Leonardo, Raffaello e Michelangelo, al suo primo maestro - il pittore fiorentino Piero di Cosimo - si può ricondurre quella componente di irrequietezza e di attenta ricerca per l’individualità delle sensazioni e delle emozioni che permettono ad Andrea del Sarto di raggiungere esiti espressivi del tutto originali.

Annunciazione 

Il dipinto (98) è chiamato anche Annunciazione di San Gallo dal nome del convento suburbano fiorentino per cui fu realizzata. Trasferita in San Jacopo tra’ Fossi dopo l’Assedio di Firenze (1530) per la distruzione del convento, passa nelle collezioni medicee per volontà dei granduchi. 
Sappiamo da Vasari che inizialmente la tavola era dotata di una predella che Andrea del Sarto fece dipingere a Iacopo Pontormo, e anche le piccole figure in alto sono state attribuite a quest'ultimo artista. 
La scena è immaginata di fronte a un edificio porticato, connotato da lesene corinzie, dietro al quale si intravede una porta di città, in rovina: questi elementi sono stati interpretati come indizi del viaggio di Andrea del Sarto a Roma. La Madonna si volta in direzione del gruppo di angeli, tra cui Gabriele che, inginocchiato, le porta l'annuncio. L'influsso leonardesco si coglie nella grazia che caratterizza l'espressione dei volti e i gesti dei protagonisti. Questo dipinto esemplifica inoltre uno dei caratteri distintivi dell'arte di Andrea: la capacità di pensare e realizzare l'opera come un'organica e razionale unità narrativa, armonizzando con sapienza la resa spaziale, i volumi, la luce e i colori.  

Madonna delle Arpie 

Il dipinto (99) è commissionato a Andrea del Sarto nel 1515 dalle monache della chiesa fiorentina di San Francesco de’ Macci come pala per l’altare maggiore. Entra nelle collezioni medicee a inizio Settecento, quando il Gran Principe Ferdinando propone alle monache la ricostruzione della chiesa e una nuova pala d’altare - eseguita poi da Francesco Petrucci come copia dell’originale sartesco - in cambio della Madonna delle Arpie. La composizione ha al centro la Madonna col Bambino in braccio, posta su un piedistallo e affiancata dai santi Francesco (a sinistra) e Giovanni Battista (a destra). Il particolare piedistallo è connotato dalla presenza di curiose figure ai lati, interpretate da Vasari come arpie e da critici novecenteschi come sfingi: si tratterebbe in entrambi i casi di figure mitologiche che uniscono un corpo animale a un viso di donna. Più recentemente, è stata proposta un’identificazione delle figure in locuste, citate nel IX capitolo dell’Apocalisse di Giovanni come portatrici di distruzione. Una nicchia poco profonda serrata da due lesene fa da sfondo alla scena. In quest’opera Andrea del Sarto riesce a coniugare il trattamento plastico delle figure desunto dal Michelangelo della Sistina con lo sfumato, debitore della lezione di Leonardo. Inoltre l’artista dispiega qui tutta la propria abilità nel coinvolgere lo spettatore nella rappresentazione: i due santi - ritratti con estremo naturalismo - attraverso lo sguardo, i gesti e la posizione del corpo intessono con l’osservatore un dialogo intimo e profondamente vivo e reale.

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Sacra Famiglia Borgherini 

Alla fine degli anni Venti del Cinquecento Giovanni Borgherini, esponente di una delle più influenti famiglie nella Firenze dell’epoca, affida ad Andrea del Sarto la realizzazione di un’opera (100) destinata ad arricchire il proprio palazzo. La tavola quindi non è riservata a un’esposizione al pubblico, ma deve rispondere al raffinato gusto di un colto committente qual è Giovanni. In questo caso non è presente alcun fondale architettonico: la definizione spaziale della scena è affidata a una sola tenda verde. L’iconografia è piuttosto tradizionale: la Madonna col Bambino in compagnia di san Giovanni Battista, patrono della città di Firenze, e san Giuseppe. L’attenzione si focalizza proprio sulla madre e sul figlio, al centro della composizione, connotati da una maggiore vivacità cromatica rispetto agli altri due personaggi, soprattutto san Giuseppe, quasi in penombra sullo sfondo. Anche in quest’opera Andrea del Sarto combina con estrema sensibilità la monumentalità delle figure di ascendenza michelangiolesca con la circolarità della composizione e gli sfumati derivati dai modi di Leonardo da Vinci. Un vibrante vitalismo percorre la scena che conferisce forte realismo alla composizione. Colpisce, in particolare, l’aggraziato naturalismo del san Giovanni Battista che porge al Bambino il globo con la croce, simbolo del dominio universale sul mondo. 

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LA PITTURA FIORENTINA ALL'INIZIO DEL CINQUECENTO

  • Si definisce Scuola di San Marco un gruppo di pittori influenzati dall'ideologia del frate domenicano Girolamo Savonarola e accomunati dalla ricerca di grazia ed equilibrio, sull'esempio di Raffaello. 
  • L'esponente più importante è Fra' Bartolomeo (1473-1517), autore di uno  Sposalizio di santa Caterina in cui l'impostazione razionale della scena deriva da Raffaello, mentre la resa cromatica e chiaroscurale risente di Leonardo. 
  • Andrea del Sarto (1486-1530) coniuga nelle sue opere (come l'Annunciazione di San Gallo e la Madonna delle Arpie) la plasticità delle figure michelangiolesche e un  chiaroscuro sfumato di fonte leonardesca.  
  • Altrettanto importanti sono per lui la lezione di Raffaello e il sodalizio con lo scultore Iacopo Sansovino. 

Che cos'è

  • arpie, sfingi, locuste: le figure sul piedistallo della Madonna delle Arpie sono state variamente identificate.  
     
    - Le arpie sono mostri mitologici con testa, busto e braccia di donna, il resto del corpo è di uccello.
    - Le sfingi, nella mitologia greca, hanno volto femminile, petto, zampe e coda di leone, ali di uccello rapace.
    - Le locuste sono grossi insetti simili alle cavallette.
  •   DOMANDE GUIDA
    1. Qual è la situazione politica di Firenze tra la cacciata dei Medici nel 1494 e il loro ritorno nel 1512?
    2. Che cosa si intende per Scuola di San Marco?
    3. Quali personaggi compaiono nello Sposalizio di santa Caterina di Fra' Bartolomeo?
    4. Quali pittori influiscono su Andrea del Sarto?
    5. Quali aspetti della pittura di Andrea del Sarto fanno pensare che abbia compiuto un viaggio a Roma fra il 1511 e il 1512?
    6. Che differenza c'è tra la destinazione e l'ambientazione della Madonna delle Arpie e quelle della Sacra Famiglia Borgherini?

    Dossier Arte - volume 2
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    Dal Quattrocento al Rococò