il Punto su... Bramante

   2.  IL CINQUECENTO >> I grandi maestri

Nel feudo dei Colonna

Ninfeo di Genazzano 

Pochi anni dopo l’apertura del grande cantiere del Cortile del Belvedere, Bramante disegna per il cardinale Prospero Colonna un’architettura alquanto originale, nota come "Ninfeo di Genazzano" ( 11-12-13), dal nome della località in cui si trova, fra Roma e Frosinone, già in antico luogo di villeggiatura, poi feudo dei Colonna, per controllare la strada di collegamento tra Roma e Napoli. Il ninfeo, un edificio che oggi sopravvive allo stato di rovina, era in origine destinato a brevi soggiorni e per questo si componeva di un solo piano, articolato in pochi ambienti. La vicinanza, nel borgo di Genazzano, del castello della famiglia rendeva, infatti, superflua la presenza di stanze che assolvessero le consuete funzioni residenziali. Il piccolo edificio era parte di un complesso più vasto che comprendeva spazi esterni organizzati in giardini e un ruscello: su questo corso d’acqua era stato costruito un muro di sbarramento che dava la possibilità di allagare la valle e mettere in scena le naumachie, ossia gli spettacoli di battaglie navali, di antica origine romana, che tanta fortuna ebbero nelle corti rinascimentali. I resti pervenuti hanno consentito una ricostruzione attendibile della struttura, che tipologicamente è assimilabile a una sorta di padiglione estivo. Mostra una pianta (14) di grande interesse: un’ampia loggia a tre fornici è racchiusa da due corpi, leggermente sopravanzanti; tale loggia sul retro comunica mediante tre ariose serliane (12) (cioè trifore la cui apertura centrale è un arco a tutto sesto e le laterali hanno invece una trabeazione) con altrettanti ambienti rettangolari: su quello centrale si apre il ninfeo rialzato, a pianta semicircolare, che ha dato il nome all’edificio. Il loggiato centrale presenta sui lati corti delle profonde absidi, una delle quali mette in comunicazione questa parte della struttura con il balneum ottagonale. È stato notato che con questa opera Bramante si avvicina all’Antico molto più di altri artisti che lo avevano preceduto in questa ricerca, anticipando i contenuti proto-archeologici del progetto raffaellesco di Villa Madama (► p. 196). L’articolazione degli ambienti che si irradiano da un elemento centrale (il ninfeo) è spiegabile solo a partire da una riflessione sugli ambienti termali della Roma antica, rievocati anche nella pianta della loggia che richiama i frigidari di forma allungata. Il ninfeo architettonico inoltre è un elemento che caratterizza più settori del complesso della villa romana dell’imperatore Adriano a Tivoli, che - come ricorda Vasari - Bramante aveva avuto modo di studiare a lungo.

  › pagina 173   

   » il Punto su… 

BRAMANTE

  • Il Cinquecento è per l'Italia un periodo di scontri politici e religiosi, ai quali corrisponde però una produzione culturale ricca e matura
  • Quattro grandi maestri (Bramante, Leonardo, Raffaello e Michelangelo) approfondiscono i temi della prospettivadel coloredell'espressività del rapporto con l'Antico
  • Donato Bramante (1444-1514) nasce e si forma nel ducato di Urbino, acquisendo una profonda conoscenza della prospettiva.  
  • Si sposta a Milano, dove opera come pittore (Cristo alla colonna) e come architetto; nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie ha l'occasione di lavorare a contatto con Leonardo da Vinci. Nella Chiesa di Santa Maria presso San Satiro, Bramante crea un finto coro in uno spazio ridottissimo, in continuità visiva con la navata. 
  • Trasferitosi a Roma, l'architetto sviluppa, con lo studio diretto dell'architettura antica, una maggiore consapevolezza nell'uso dell'ordine architettonico. Bramante lavora in Vaticano e nel feudo dei Colonna (Ninfeo di Genazzano), ma soprattutto progetta il Tempietto di San Pietro in Montorio, a pianta circolare, che si afferma come manifesto del nuovo classicismo

A confronto

Le architetture a pianta centrale di Bramante sono l’esito di ricerche e sperimentazioni che iniziano nei primi decenni del Quattrocento e sono rispecchiate non solo negli edifici realizzati, ma anche in quelli raffigurati nei dipinti.

LA PIANTA CENTRALE 

Pittore dell'Italia centrale, Città ideale, particolare,1480-1490 ca.

Pietro Perugino, Consegna delle chiavi a san Pietro, particolare,1481-1482.

Donato Bramante,Tempietto di San Pietro in Montorio, 1502.

  DOMANDE GUIDA
1. Qual è il quadro politico e culturale dell'Italia all'inizio del Cinquecento?
2. Dove nasce Bramante e quali caratteristiche dell'ambiente nel quale si forma influiscono sulla sua cultura?
3. Quali difficoltà condizionavano lo sviluppo planimetrico di Santa Maria presso San Satiro e in quale modo vennero superate da Bramante?
4. Qual è la prima opera progettata a Roma da Bramante?
5. Per quale motivo il Tempietto di San Pietro in Montorio può essere considerato un manifesto dell'architettura cinquecentesca?

Dossier Arte - volume 2
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò