DOSSIER: Adorazione dei Magi

   dossier l'opera 

Sandro Botticelli

ADORAZIONE DEI MAGI

  • 1475 ca.
  • tempera su tavola, 111 x134 cm
  • Firenze, Galleria degli Uffizi 

    Il tempo e il luogo

    Il dipinto è commissionato a Botticelli dal banchiere fiorentino Gaspare di Zanobi del Lama per la sua cappella funebre in Santa Maria Novella, nella chiesa annessa al convento domenicano. Gaspare, molto legato alla famiglia Medici, era sensale dell’Arte del Cambio, ossia fungeva da mediatore in transazioni finanziarie e si occupava di trasferire denaro fuori da Firenze.
    La cappella era dedicata all’Epifania e il committente scelse per la tavola un soggetto molto celebre a Firenze, l’Adorazione dei Magi: proprio ai Magi, come si è visto, era dedicata un’importante Confraternita fiorentina, che organizzava le celebrazioni dell’Epifania. Con la crescita dell’importanza politica dei Medici, la festa e la sfilata per le strade diventarono un momento di autocelebrazione per la famiglia, anche perché il percorso della cavalcata percorreva via Larga, dove i Medici risiedevano: le loro case e, dalla metà del Quattrocento, il palazzo fatto costruire da Cosimo diventarono così le quinte teatrali della sfilata.

    La descrizione e lo stile

    Per proclamare pubblicamente la sua vicinanza ai Medici, il ricco committente scelse dunque un tema prediletto nella Firenze del tempo e caro alla famiglia di banchieri, ma volle una composizione nuova e moderna, in cui comparivano i ritratti riconoscibili dei fiorentini più illustri. Il dipinto assume quindi una componente "politica" assente nelle versioni più antiche del tema. Con una scelta inusuale, che costituirà un modello per i pittori successivi, Botticelli pone il gruppo divino al centro e non, come accadeva di solito, a un’estremità: in questo modo il corteo può disporsi prospetticamente intorno alla Vergine.
    Al centro, in posizione rialzata, si trova la capanna della Natività, evidenziata da una parete in rovina. Anche nell’angolo in alto a sinistra compaiono rovine antiche, che simboleggiano il declino del mondo antico e dei culti pagani. La Vergine e il Bambino, dietro ai quali compare un anziano san Giuseppe, sono il vertice simbolico e prospettico di un triangolo ideale in cui confluiscono le linee prospettiche delle quinte architettoniche laterali e dei due gruppi di personaggi. Secondo quanto già descrivono le fonti antiche, il re mago ai piedi di Gesù è identificabile con Cosimo il Vecchio, mentre secondo una precisa gerarchia dinastica quello al centro con il mantello rosso, più in basso rispetto a Cosimo, è Piero de’ Medici: Giovanni sarebbe il terzo mago, il più giovane, vestito di bianco. Il giovane all’estremità sinistra con la spada è Giuliano, sulla cui spalla si appoggia lo scrittore Agnolo Poliziano (1454-1494). A loro si rivolge l’umanista e filosofo Pico della Mirandola (1463-1494). L’uomo al di sopra di questo gruppo, rivolto allo spettatore, è forse il committente, talvolta individuato invece nell’uomo dai capelli bianchi, nel gruppo a destra, più in alto, con lo sguardo rivolto all’esterno. Lorenzo il Magnifico sarebbe ritratto a destra, con la veste nera, in atteggiamento pensoso. Botticelli è forse l’uomo all’estrema destra, con un ampio mantello giallo, rivolto allo spettatore, in una posizione e un atteggiamento adatti sia a "firmare" il proprio dipinto, sia a certificare la sua vicinanza al gruppo politico dominante. L’opera inaugura la serie dei dipinti più noti dell’artista ed è contraddistinta da un’estrema definizione di ogni particolare, e, insieme, da una luce dorata e atmosferica. I personaggi, secondo lo stile maturo di Botticelli, hanno un aspetto fiero e al tempo stesso malinconico.

       dossier i confronti 

    La composizione e la struttura della scena di Botticelli sono analoghe a quelle del quasi contemporaneo pannello centrale del Trittico Portinari di Hugo van der Goes, che, come abbiamo visto, era giunto a Firenze verso il 1478 (► p. 81). La Vergine è al centro e intorno sono i pastori e gli angeli: se però l'Adorazione dei Magi di Botticelli diventa un'occasione di celebrazione dinastica, politica e familiare, nel pittore fiammingo altissima è la concentrazione mistico-devozionale, con il Bambino che illumina i personaggi.

    Dossier Arte - volume 2
    Dossier Arte - volume 2
    Dal Quattrocento al Rococò