La formazione
Antonello da Messina (Messina 1430 ca.-1479) è il pittore che ha maggiormente contribuito alla diffusione delle invenzioni fiamminghe in Italia, non solo a livello figurativo, ma soprattutto a livello tecnico, con la scelta quasi esclusiva di dipingere a olio. Non a caso la sua educazione artistica si svolge a Napoli, a stretto contatto con la bottega di un pittore oggi poco noto, Colantonio (Napoli? 1420 ca.-1460) che a sua volta si era formato con il pittore fiammingo Barthélemy d’Eyck, attivo alla corte napoletana di Renato d’Angiò.Secondo alcuni studiosi gli esordi di Antonello sarebbero da individuare in alcune parti del grande complesso d’altare eseguito da Colantonio per la chiesa francescana di San Lorenzo Maggiore fra il 1444 e il 1446 circa. In uno dei pannelli che formavano lo smembrato polittico, il San Girolamo nello studio con il leone (137), la definizione minuziosa dell’ambiente, con i libri disposti alla rinfusa sugli scaffali, risponde alla visione analitica dei fiamminghi e risulterà fondamentale per gli sviluppi dello stile di Antonello. Importante è anche l’innovazione iconografica in senso umanistico: il santo infatti non è più il penitente solitario del deserto, ma uno studioso umanistico, raffigurato tra i suoi libri. Un grosso leone campeggia nella scena: secondo la leggenda qui raffigurata, infatti, il santo tolse una spina dalla zampa dell’animale, e da allora la bestia divenne il fedele compagno di Girolamo.