Dossier Arte - volume 1 

Le origini dell arte greca La scultura arcaica 39. Hera di Samo, 560 a.C., marmo, h 192 cm. Parigi, Museo del Louvre. 40. Mosch phoros, 560 a.C. ca., marmo dell Imetto, h 165 cm. Atene, Nuovo Museo dell Acropoli (dalla colmata persiana). 41. Schema grafico del Mosch phoros. „ Hera di Samo Come nel caso dei ko roi, la produzione ionica della k re si distingue per un maggiore arrotondamento dei piani e per la continuità dei contorni. La celebre k re detta Hera di Samo (perché rinvenuta nel santuario dedicato alla dea sull isola di Samo) e purtroppo acefala (priva della testa) ricorda il fusto di una colonna per la rotondità del corpo avvolto dal chit ne (l abito femminile lungo di origine ionica, trasparente e pieghettato) e dall him tion (il mantello drappeggiato che si indossa sopra il chitone). L immagine risulta infatti concepita come un unica superficie circolare, fluida e continua (39). La colmata persiana Con l espressione colmata persiana si intende la massa dei detriti provenienti dai monumenti dell Acropoli di Atene distrutti dai Persiani nel 480 a.C. durante l occupazione della città attica. Conclusa la guerra, gli Ateniesi utilizzarono i resti delle statue e degli edifici, irrecuperabili perché profanati dai nemici, per riempire i terrazzamenti che avrebbero allargato il pianoro dell Acropoli. Per gli archeologi che nel XIX secolo rinvennero questi reperti si trattò di una scoperta di straordinaria importanza: non solo la data della sepoltura costituiva un sicuro terminus ante quem ( data prima della quale ) quegli oggetti erano stati realizzati, ossia il 480 a.C., ma lo stato di conservazione dei resti risultava eccezionale, tanto che molti presentavano ancora tracce dei colori di cui originariamente erano coperti. Tra i numerosi rinvenimenti (basti pensare alle 72 k rai dedicate alla dea Atena) si trovano anche alcuni esempi di scultura arcaica che si discostano dalla tipologia più frequente dei ko roi e delle k rai. „ Mosch phoros Tra i resti della colmata persiana è stato rinvenuto il Mosch phoros ( portatore di vitello ), che era dedicato ad Atena e raffigura un offerente con un vitello sulle spalle (40). Datata intorno al 560 a.C., questa scultura presenta delle peculiarità rispetto al tipo tradizionale del ko ros: l uomo che trasporta la propria offerta alla dea, non è completamente nudo, ma indossa un mantello aderente; il volto è incorniciato da una barba; ma soprattutto risulta particolare l incrocio a X formato dagli avambracci del Mosch phoros e dalle zampe del vitello, il cui centro perfetto coincide con le mani dell uomo, dando all insieme un senso di equilibrio, di simmetria e di sacralità (41). 97

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Dalla Preistoria al Gotico