5 La Grecia arcaica Le k rai presentano una grande ricchezza di particolari. Il colore di cui oggi rimangono poche tracce contribuiva alla resa della capigliatura e del volto, conferendo loro anche una notevole vivacità. Ko ros di Melos Ben diverso è l impatto visivo di un ko ros proveniente dall isola di Melos (36): l imponenza dei 2 metri e più di altezza è resa impercettibile dalle linee aggraziate del corpo e dai lineamenti sottili del volto. Lo stile ionico insulare predilige infatti modellati più armoniosi, con figure slanciate dalla vita sottile. Ko ros di Aristodikos Progressivamente, con risultati locali diversi, il tipo del ko ros greco perde le dimensioni colossali, mentre le braccia iniziano a staccarsi dal corpo e ad assumere la posizione in avanti tipica dell offerente. La resa anatomica ne riduce la squadratura e anche la capigliatura diviene più naturale. Il ko ros di Aristodikos proveniente da Atene (37) e datato intorno al 500 a.C. mostra come la scultura attica abbia già acquisito queste novità: le proporzioni del corpo e del volto conferiscono ormai alla statua maggiore naturalezza. K re del peplo n. 679 I gesti rigidamente codificati contraddistinguono anche una k re, con un peplo attillato fermato sulle spalle da fibule e in vita da una cintura (38). L eccezionale vivacità del volto è ravvivata dalle tracce di colore ancora visibili nelle pupille, sulla bocca e sulla capigliatura, composta da lunghe trecce che ricadono sulle spalle e sulla veste . 96 36. Ko ros Ko di Melos, 540 a.C., marmo, h 214 cm. Atene, M Museo Archeologico Nazionale. Nazional 37. A Aristodikos, Ko ros, 500 a.C., marmo pario, h 196 cm. cm Atene, Museo Archeologico Nazionale. Archeolo 38. K K re del peplo n. 679, 540 a.C. cca., marmo cicladico, h 118 cm. cm Atene, Nuovo Museo dell Acropoli. d
Dossier Arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico