Dossier Arte - volume 1 

L arte gotica Pittori italiani del Trecento 102. Paolo Veneziano, Morte della Vergine, 1333, 112x77 cm. Vicenza, Museo Civico. 103. Altichiero, Crocifissione, 1379 ca., affresco. Padova, Basilica del Santo. 104. Tommaso da Modena, Il cardinale Ugo di Provenza, 1352, affresco. Treviso, ex convento di San Niccolò, capitolo dei domenicani. Venezia e il Veneto Nel Trecento Venezia manifesta caratteri artistici originali. Più che alla terraferma essa è legata all Adriatico, alle cui coste orientali sono destinate molte opere eseguite in città, e all Impero bizantino. Il pittore più importante, Paolo Veneziano (Venezia 1300 ca.-1358/1362 ca.), cita in alcune opere le soluzioni iconografiche di Giotto, ma si esprime in forme bizantineggianti, come nella Morte della Vergine (102), costruita secondo lo schema della Dormitio Virginis, con il Cristo che regge l anima della Madre in mezzo a una fitta schiera di apostoli e di angeli. Padova, dominata dal 1338 al 1388 dalla signoria dei Carraresi, è sede di una prestigiosa università e residenza di Francesco Petrarca nei suoi ultimi anni di vita. La città vede la nascita di un interesse per l antichità che precorre l Umanesimo e il Rinascimento. Sulla tradizione pittorica influisce la presenza del capolavoro di Giotto, la Cappella degli Scrovegni. Tra i numerosi artisti attivi in città nel Trecento, uno dei più significativi è il veronese Altichiero (Zevio, Verona 1330 ca.-Verona 1390 ca.). Tra i suoi capolavori vi è la decorazione della Cappella di San Giacomo nella Basilica del Santo, alla quale partecipa anche il bolognese Jacopo Avanzi. Negli affreschi sicuramente eseguiti da Altichiero, la solida impostazione degli spazi non è che uno sviluppo delle premesse di Giotto, come dimostrano anche i numerosi personaggi visti di schiena, mentre la stesura pittorica preziosa e l attenzione ai dettagli anticipano molti aspetti del Gotico internazionale. La Crocifissione è costruita come un trittico murale, di cui si riproduce qui la parte centrale (103). Tra le figure che si affollano ai piedi della croce si nota il centurione Longino, a cavallo, che riconosce Cristo come Figlio di Dio. A Treviso opera a lungo un pittore di origine emiliana, Tommaso da Modena (Tommaso Barisini, Modena 1325/13261368/1379), attivo anche in Boemia per l imperatore Carlo IV. Una delle sue opere più singolari è la decorazione del capitolo dei domenicani, annesso alla Chiesa di San Niccolò, con la raffigurazione di quaranta frati nelle loro celle, ciascuno intento, come era costume di questo Ordine religioso, alla meditazione e allo studio. un opera di grande naturalismo: anche se non si tratta di veri ritratti, le fisionomie appaiono reali, con preziose notazioni riguardanti gli accessori utilizzati; si trova qui, tra l altro, la più antica raffigurazione degli occhiali (104). 447

Dossier Arte - volume 1 
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Dalla Preistoria al Gotico