Scultura e oreficeria nel Trecento

14 Il Gotico Scultura e oreficeria nel Trecento Tino di Camaino Il senese Tino di Camaino (Siena 1280 ca.-Napoli 1336) fu attivo inizialmente a Pisa, ma, dopo il passaggio dal campo ghibellino a quello guelfo, si garantì una fortunata carriera a Firenze e a Napoli. Il monumento funebre del cardinale Riccardo Petroni (105) nel Duomo di Siena, già terminato nel 1317, presenta una struttura complessa: sopra una base retta da mensole, quattro angelicariatidi sostengono il sarcofago adorno di rilievi, sormontato dalla camera funebre, con altri due angeli che, aprendo una tenda, mostrano la figura del giacente. Sulla sommità si trova un taberna- colo con la Madonna col Bambino e i santi Pietro e Paolo, che si conclude con un timpano decorativo. Anche se è probabile che la forma del monumento riprenda la tomba dell imperatrice Margherita a Genova, di Giovanni Pisano, Tino si distacca qui dall esempio del grande scultore, per adottare forme ampie e distese ed effetti pittorici nel modellato. Soprattutto i rilievi del sarcofago, incentrati sul tema della Resurrezione di Cristo, ricordano nell iconografia le opere di Duccio e sono paragonabili a quelle di Simone Martini e di Pietro Lorenzetti. Con quest ultimo, del resto, Tino allacciò un saldo rapporto di amicizia. Andrea Pisano 105. Tino di Camaino, Tomba del cardinale Riccardo Petroni, 1317 ca., marmo. Siena, Duomo. Andrea di Ugolino da Pontedera, più noto come Andrea Pisano (Pontedera 1295 ca.-Orvieto 1348/1349), non appartiene alla famiglia di Nicola e di Giovanni Pisano; è invece all origine di una nuova dinastia artistica. Oltre che a Pisa, egli fu attivo a Firenze ( p. 432) e a Orvieto, dove rivestì il ruolo di capomaestro dell Opera del Duomo, anche se è difficile ricostruire la sua attività come architetto. La porta bronzea meridionale del Battistero di Firenze, da lui modellata nel 1330, venne fusa con la collaborazione di specialisti provenienti da Venezia e terminata nel 1336; è composta di ventotto formelle con cornici quadrilobate. Questo motivo tipicamente gotico è di origine francese e trova largo spazio nell arte fiorentina. Nei rilievi con venti episodi della Vita di san Giovanni Battista e otto Virtù è evidente l influenza della pittura di Giotto. Nella formella con la Nascita del Battista (106) la collocazione dei personaggi nello spazio risulta coerente pur essendo affidata a pochi elementi (il pavimento per le due levatrici disposte simmetricamente, il letto di santa Elisabetta). I gesti misurati ed espressivi delle donne evocano un atmosfera senza dramma. 106. Andrea Pisano, Nascita del Battista, formella della porta sud del Battistero di Firenze, 1330-1336, bronzo, 60x54 cm. 448

Dossier Arte - volume 1 
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Dalla Preistoria al Gotico