Dossier Arte - volume 1 

14 Il Gotico Firenze nella seconda metà del Trecento A Firenze, gli artisti di maggior rilievo nella seconda metà del Trecento sono Giottino e Giovanni da Milano. Giotto di maestro Stefano (documentato nel 1368-1369), detto Giottino era, secondo la tradizione, il pronipote del grande pittore di cui portava il nome. Tra le poche opere oggi conosciute vi è l affresco del Tabernacolo di via del Leone (100), dipinto in una data non lontana dal 1356, con la Madonna col Bambino, otto angeli e i santi Giovanni Battista e Benedetto. Il cattivo stato di conservazione dell affresco, dovuto al trasporto del tabernacolo dalla collocazione originaria mediante lo stacco di una porzione di muro e alla prolungata esposizione all aperto, non impedisce di notare la delicatissima qualità pittorica, che anticipa il Tardogotico per la resa naturalistica e la dolcezza espressiva. A Giovanni da Milano (documentato tra il 1346 e il 1369), originario del territorio di Como, sono riferiti prevalentemente dipinti prodotti in Toscana, dove operò per gran parte della propria carriera. Tra le opere più note vi sono le Storie della Vergine affrescate nella Cappella Rinuccini in Santa Croce, a Firenze, eseguite attorno al 1365 e lasciate incompiute (i registri inferiori si debbono a un artista più modesto). Anche nel suo caso si nota un forte accento naturalistico, che lo porta a definire le individualità dei singoli personaggi. La Cacciata di Gioacchino dal tempio (101), inoltre, è dominata da una possente architettura che rinvia a modelli romanici. 100. Giottino, Tabernacolo di via del Leone, 1356 ca., affresco. Firenze, Galleria dell Accademia. 446 101. Giovanni da Milano, Cacciata di Gioacchino dal tempio, 1365 ca., affresco. Firenze, Chiesa di Santa Croce, Cappella Rinuccini.

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Dalla Preistoria al Gotico