Dossier Arte - volume 1 

13 Il Romanico Nicholaus a Verona Fra i principali successori di Wiligelmo spicca Nicholaus, un artista che lascia i suoi lavori in diversi centri dell Italia settentrionale. Egli è attivo nella realizzazione del Duomo di Ferrara e di quello di Cremona, della Basilica di San Zeno a Verona e della Sacra di San Michele in Val di Susa, meta di pellegrinaggio da parte dei devoti all arcangelo Michele. nella Basilica di San Zeno, a Verona, che Nicholaus realizza il proprio capolavoro scolpendo una serie di rilievi su quattro registri (79), posti a destra e a sinistra del protiro e raffiguranti la Leggenda di Teodorico e le Storie della Genesi. Queste ultime sono vicine, come iconografia e costruzione delle scene, agli analoghi rilievi di Wiligelmo a Modena. Nel corposo senso del rilievo, nello stile potentemente plastico, nella vivacità delle figure, Nicholaus dimostra la sua appartenenza alla cultura tipica dell Emilia-Romagna, che avrà diversi seguaci anche a Parma e Piacenza, ma, allo stesso tempo, la sua conoscenza dei modelli francesi, più morbidi ed eleganti, soprattutto nei profili. I riquadri, che si leggono da sinistra verso destra e dal basso verso l alto, raffigurano insieme scene laiche e religiose, inserite in un elegantissimo motivo di intrecci vegetali e animali. Nella fascia inferiore vi sono due scene che si collegano alla storia di Verona, con la Leggenda di Teodorico, il re ostrogoto che agli inizi del VI secolo aveva conquistato la città. Secondo la tradizione, il re, attratto irresistibilmente da un magnifico cervo apparso all improvviso, lo inseguì inutilmente insieme ai suoi cani fino a sprofondare nella porta dell Inferno, qui raffigurata a destra, con un diavolo dal volto mostruoso. La scelta del soggetto non è casuale: il comune di Verona stava infatti, in quegli anni, tentando di liberarsi del controllo esercitato dagli imperatori germanici e la raffigurazione del re che entra nell Inferno era l espressione di queste aspirazioni. Sopra la vicenda leggendaria, iniziano le Storie della Genesi, con la creazione degli animali e, a destra, la nascita di Adamo. Seguono la creazione di Eva dalla costola di Adamo, su un elegante sfondo a motivi geometrici e rosette, e il peccato originale, con i corpi torniti dei due progenitori disposti simmetricamente intorno all albero . Nella fascia superiore l arcangelo caccia dal Paradiso terrestre la coppia, dall espressione disperata e dai gesti pieni di vergogna. A fianco Eva, rappresentata come una matrona classica secondo un iconografia tradizionale, allatta i due figli e tiene in mano gli oggetti per la filatura, mentre Adamo zappa la terra: è la condanna al lavoro, inesorabile conseguenza del peccato. 79. Nicholaus, Leggenda di Teodorico e Storie della Genesi, 1138 ca., pietra. Verona, Basilica di San Zeno. 372 I corpi di Adamo ed Eva, colti nell atto di mangiare il frutto dell albero della conoscenza, hanno anatomie ben definite; i loro piedi poggiano sulla cornice in rilievo per suggerire la profondità spaziale.

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Dalla Preistoria al Gotico