Dossier Arte - volume 1 

13 Il Romanico La diffusione del modello pisano: da Lucca alla Sardegna 44. Duomo di Lucca, fine del XII-inizi del XIII secolo, facciata. 354 45. Chiesa di San Michele in Foro, 1143, esterno. Lucca. 46. Basilica della Santa Trinità di Saccargia, 1116. Codrongianos (Sassari). Il Romanico pisano, grazie alla ricchezza della città di Pisa e al suo importantissimo ruolo commerciale di città marinara, ebbe profonda influenza sulle zone della Toscana che essa controllava, sulla Liguria, sulla Sardegna e sulla Corsica. In queste regioni ricorrono infatti gli elementi più evidenti del Romanico pisano, come l uso di marmi bicromi e delle logge che alleggeriscono le facciate, arricchiti però secondo diverse declinazioni locali. A Lucca, ai tempi di papa Alessandro II (1061-1073), che era anche vescovo della città, nascono raffinati edifici ecclesiastici: Lucca era allora un fiorente centro commerciale e sorgeva, allo sbocco dei principali passi appenninici, sulla via Francigena, fondamentale direttiva di pellegrinaggi e commerci. Il Duomo di San Martino (44), rimasto incompiuto, è contemporaneo al Duomo di Pisa e presenta una facciata spartita da diversi ordini di loggette. La parte inferiore si apre in tre grandi archi asimmetrici che formano il nartece; la parte superiore ripropone invece il modello pisano, ma è più vivace e variegato per la presenza di colonne tutte diverse tra loro. Nuovo, nella città toscana, è il maggiore slancio verticale: nella Chiesa di San Michele in Foro (45), la facciata a marmi intarsiati e trafori è influenzata dal Duomo di Pisa, ma svetta al di sopra della navata, sopraelevandosi di due leggerissimi piani rispetto al corpo della chiesa. Le colonne che decorano le logge sono tutte una diversa dall altra, come già in San Martino, e decorate da figure mostruose, elementi vegetali o semplici incrostazioni geometriche. In breve tempo lo stile pisano, tradotto in linguaggi locali, si diffonde anche in Sardegna, controllata politicamente da Pisa e legata ad essa da numerosi scambi. Nella Basilica della Santa Trinità di Saccargia (46), a Codrongianos (presso Sassari), sono pisani sia la raffinata decorazione in marmi bicromi sia l uso di bacini maiolicati di origine islamica; l insieme però ha anche forti accenti locali, soprattutto perché ricorre a materiali sardi, come una pietra nera dal colore più pieno e intenso rispetto al marmo toscano.

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Dalla Preistoria al Gotico