Dossier Arte - volume 1 

L arte romanica Il Romanico toscano papa Gelasio II nel 1118. La pianta dell edificio è a croce latina, con cinque navate nel corpo centrale e tre nel transetto absidato (41). Le cinque navate presentano arcate a tutto sesto sorrette da monumentali colonne di marmo monolitiche (42), alcune con capitelli corinzi provenienti dalle Terme di Caracalla a Roma e qui utilizzate con un chiaro rimando simbolico al mondo classico. Sopra il matroneo, affacciato sulla navata, si apre il claristorio, che illumina l ambiente. Le volte laterali sono a crociera, mentre la navata centrale, oggi rivestita da cassettoni dorati secenteschi, era in origine a capriate lignee. All incrocio del transetto quattro pilastri sorreggono due arconi trasversali a ogiva (costituiti da due archi di cerchio che si intersecano alla sommità) e due pareti traforate, che a loro volta sostengono la cupola ellittica, rimarcando le due massime dimensioni della chiesa, la larghezza della navata centrale e quella delle tre navate dei transetti: un impostazione inconsueta in Italia. Sia la cupola sia le decorazioni a losanghe e a cerchi di mosaici marmorei poste sul rivestimento esterno sono di ascendenza islamica e paiono segnalare la conoscenza, da parte del loro ideatore, della tradizione di regioni lontane, come l Armenia; inoltre, un enorme grifo di bronzo di fattura islamica ( p. 329) stava in origine sulla sommità della facciata, dove in genere si trovano figure di santi o elementi cristiani. Queste componenti esotiche si fondono con alcune caratteristiche tipiche del Romanico dell Italia settentrionale, come le loggette esterne sulla facciata a salienti. Il tutto appare combinato con un tale senso delle proporzioni, in un gioco armonioso di pieni e di vuoti, da far sembrare l edificio lieve e raffinato come un piccolo scrigno, nonostante le sue vaste dimensioni; contribuisce a quest effetto il rivestimento di marmo, che rende il duomo «candido come la neve , secondo l iscrizione in facciata. Potrebbe perfino corrispondere al vero l ipotesi che il primo architetto dell edificio, Buscheto, figlio di un giudice, fosse di origine grecobizantina, come scrive nel Cinquecento l artista e teorico Giorgio Vasari, il quale forse conosceva qualche notizia che sfugge ai moderni. Dopo la sua morte, avvenuta non prima del 1110, i lavori proseguo- no con Rainaldo, come testimonia la lapide in facciata ( p. 330), ma il progetto dell intero complesso monumentale, a parte il più tardo edificio del camposanto, sembra sia nato da un idea di Buscheto. Nella commistione di elementi di varie culture che caratterizza il Duomo di Pisa, non va sottovalutato il reimpiego di materiali antichi, come i capitelli corinzi delle colonne interne. Anche l inserimento, nel rivestimento esterno, di sarcofagi e rilievi tardoromani conferma il desiderio di emulare l antichità: nelle fonti dell epoca i pisani paragonano infatti la loro potente città a una novella Roma , la città simbolo che, seppure in declino, manteneva inalterato il suo prestigio. „ Campanile Pare invece infondata la tradizione che attribuisce il progetto del campanile (43), la famosa torre ora pendente, a un celebre artista pisano, Bonanno, artefice delle porte di bronzo e attivo anche a Monreale. La torre fu iniziata entro il 1386, ma già dopo pochi anni il cantiere incontrò numerose difficoltà a causa del cedimento del terreno: i lavori si interruppero per riprendere solo intorno al 1280 e terminare poi in età gotica, ento il 1386. La forma circolare della torre è ispirata a modelli bizantini, in particolare ai campanili ravennati, ma rivisitata in un ottica tutta pisana, con un rivestimento marmoreo e una soluzione di alternanza di vuoti e di pieni, data dalle loggette, che crea eleganti rimandi con il duomo. „ Battistero A Deotisalvi, architetto attivo intorno alla metà del XII secolo, si devono invece la realizzazione della fascia inferiore del Battistero (43), fondato nel 1152 e completato poi in epoca successiva, e l idea della pianta centrale dell edificio, ispirata al Santo Sepolcro di Gerusalemme, cui rimandano anche la cupola conica e il numero delle colonne interne, dodici come gli apostoli. „ Camposanto Fa riferimento a uno dei luoghi più importanti della cristianità anche il camposanto (43): secondo un antica tradizione, la terra su cui fu costruito proverrebbe proprio da Gerusalemme, portata da un gruppo di soldati crociati. Il vasto recinto che lo delimita fu progettato come un chiostro rettangolare da Giovanni di Simone e realizzato a partire dal 1277. 353

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Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico