L’architettura romanica

13 Il Romanico L architettura romanica Un bianco mantello di chiese Dalla fine del X secolo vengono rinnovate o ricostruite dalle fondamenta migliaia di chiese e monasteri, in gran parte fondati nell Alto Medioevo e sparsi in un area vastissima, che copre i territori dell Europa attuale con l eccezione delle zone che erano sotto il dominio degli Arabi, soprattutto nella Penisola iberica. Come vedremo, questo fenomeno va di pari passo con l espansione del monachesimo benedettino che, sulla scia di influenti centri come l Abbazia di Cluny in Borgogna e quello di Montecassino nel Lazio, porta alla capillare diffusione dei monasteri nelle campagne. Contemporaneo e complementare, inoltre, è il risveglio edilizio nelle città. Per far intendere la vastità della ripresa costruttiva, gli storici dell arte fanno ricorso al suggestivo racconto di un cronista fran1. Complesso abbaziale di Sainte-Foy, XI-XII secolo. Conques (Francia). 332 cese, Rodolfo il Glabro, monaco benedettino attivo in Borgogna nell XI secolo. Nelle sue Storie dell anno Mille, egli riferisce dello straordinario fervore costruttivo che si diffuse in tutta Europa in quel periodo. Racconta infatti Rodolfo: «Nell approssimarsi del terzo anno dopo il Mille, su quasi tutta la Terra, ma soprattutto in Italia e in Gallia, si videro restaurare e rinnovare le chiese; benché la maggior parte fossero ben costruite e non avessero alcun bisogno di restauri, un vero spirito di emulazione spingeva ogni comunità cristiana ad averne una più sontuosa di quella dei vicini. Si sarebbe detto che il mondo stesso, scrollandosi di dosso le spoglie della vecchiaia, si fosse rivestito di un bianco mantello di chiese. Allora, quasi tutte le chiese delle sedi episcopali, quelle dei monasteri consacrate a ogni sorta di santi e perfino i piccoli oratori dei villaggi furono ricostruite più belle dai fedeli .

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico