Dossier Arte - volume 1 

L arte romanica L architettura romanica Il racconto di Rodolfo è tuttora attendibile: se si potesse guardare dall alto l Europa medievale, essa apparirebbe come una distesa di boschi, praterie, paludi, catene montuose, fiumi e laghi, interrotta qua e là da villaggi e città e dalle rovine degli insediamenti romani, ma soprattutto punteggiata da un infinità di monasteri (1), torri e campanili. La policromia romanica Un «bianco mantello di chiese, dice Rodolfo il Glabro, riveste l intero Occidente: è un immagine suggestiva, che però non va interpretata alla lettera, ma piuttosto come metafora del rinnovamento edilizio che interessa soprattutto l architettura religiosa. La civiltà dell Occidente romanico è infatti sostanzialmente cristiana e l aggettivo «bianco può essere inteso in questo senso come luminoso , puro , splendente . Nella realtà, sia le cattedrali, e in genere le chiese, sia le loro decorazioni (le sculture, i capitelli e gli altri elementi architettonici) non erano rivestite soltanto di marmi bianchi. Recenti restauri condotti in diverse regioni, anche molto distanti fra loro, hanno permesso di accertare una predilezione degli artisti medievali per decorazioni dai colori vividi, come il rosso, il verde, il blu. Questi esempi sono indicativi di un arte colorata , che la mentalità moderna attribuisce con difficoltà al mondo romanico, perché le facciate delle chiese hanno oggi in gran parte perduto la policromia originaria. Ne è un esempio Notre-Dame la Grande (2), a Poitiers: la facciata riccamente scolpita appare oggi nel colore della pietra, ma in antico le figure e i motivi ornamentali erano dipinti con colori vivaci, di cui oggi non rimangono che labilissime tracce. Gli artisti e i committenti ricercavano la policromia anche sfruttando le differenti tonalità di diversi materiali, con delicati effetti cromatici. Accade in Toscana, Liguria e Sardegna grazie all utilizzo di marmi bianchi e verdi o neri, o in Lombardia e in Emilia-Romagna, dove si sceglie un rivestimento della facciata non solo di pietra o di marmo, ma anche in mattoni rossi, interrotto talvolta da decorazioni e rilievi. questo il caso dell Abbazia di Pomposa (3), il cui prospetto è arricchito da bacini in maiolica (sorta di recipienti inseriti nelle superfici murarie a scopo decorativo) di origine orientale o araba. 2. Chiesa di Notre-Dame la Grande, facciata, 1120-1140. Poitiers (Francia). 3. Abbazia di Pomposa, particolare della facciata con bacini in maiolica policroma e bassorilievi con aquila e decorazioni vegetali, prima metà dell XI secolo. Codigoro (Ferrara). 333

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Dalla Preistoria al Gotico