Dossier Arte - volume 1 

12 Dal Paleocristiano all Alto Medioevo 45. Fibule visigote a forma di aquila, VI secolo, bronzo dorato, gemme, vetro e sepiolite, h 14,2 cm. Baltimora, Walters Art Museum. 46. Reliquiario a forma di borsa, seconda metà dell VIII secolo, argento dorato e smalti. Berlino, Kunstgewerbe Museum. 47. Corona ferrea, IV-IX secolo, oro, gemme, smalti e un anello metallico. Monza, Museo e Tesoro del Duomo. L oreficeria Tra le arti applicate, l oreficeria è senza dubbio la tecnica di maggiore spicco e impegno. Innanzitutto è la principale testimonianza delle popolazioni nomadi, che non sviluppano arti monumentali ma, al contrario, tendono ad accumulare e a lavorare metalli preziosi. L uso di seppellire i morti con i loro corredi funerari, composti di armi e ornamenti personali, ha favorito i ritrovamenti archeologici in molte zone d Europa. Sono molto comuni le fibule, spille usate per fermare abiti e mantelli; quelle conservate al Walters Art Museum di Baltimora, a forma di aquila (45), risalgono al VI secolo e sono arricchite da pietre colorate. Il carattere bidimensionale dell oreficeria barbarica ha riflessi importanti sulla scultura, nella quale il rilievo diventa sempre più basso, e sull architettura, dove compaiono elementi decorativi tipici della lavorazione dei metalli, per esempio nel fregio a tenaglia del Mausoleo di Teodorico. Le tecniche orafe raggiungono elevati livelli di specializzazione e raffinatezza. Le lastre metalliche (non solo d oro, ma anche di argento, rame, ottone, bronzo) vengono lavorate con la tecnica 312 dello sbalzo, che consiste nel percuotere una lastra sulla faccia posteriore con martello e bulino, in modo da ottenere su quella anteriore motivi ornamentali e figurazioni. Si tratta di un procedimento antichissimo (utilizzato fra l altro nella civiltà micenea), che viene perfezionato nel Medioevo appoggiando la lamina su uno strato di cuoio grasso, per ottenere contorni morbidi ed effetti chiaroscurali. L uso del cesello, un piccolo scalpello di ferro, consente di incidere metalli e pietre dure e di rifinire il lavoro. Un esempio di lavorazione a sbalzo si trova nella Corona ferrea (47), che presenta anche pietre preziose o semipreziose inserite in apposite cavità metalliche dette castoni (da cui il verbo incastonare) e decorazioni in smalto; queste ultime sono visibili anche nel Reliquiario a forma di borsa della seconda metà dell VIII secolo (46). Lo smalto è un rivestimento vetroso ottenuto con una tecnica già nota a Fenici ed Egizi: essa consiste nell applicare su una base di metallo divisa in settori una miscela di sìlice combinata con una base di sodio o potassio, a cui si aggiungono, tramite fusione, degli ossidi metallici che determinano la tonalità e l opacità della massa vetrosa.

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Dalla Preistoria al Gotico