Arnolfo di Cambio, scultore e architetto

   14.  IL GOTICO >> L'arte gotica

Arnolfo di Cambio, scultore e architetto

Gli aspetti più classici della lezione di Nicola Pisano passano all’altro suo grande allievo, Arnolfo di Cambio (Colle di Val d’Elsa 1240/1245 ca.-Firenze 1302/1310). Dopo la collaborazione al pulpito di Siena, l’artista fu attivo inizialmente a Roma e in altre città poste sotto il controllo papale, come Orvieto e Perugia; si spostò poi a Firenze, che assunse il suo volto gotico e la sua dimensione di grande città proprio grazie alle imprese architettoniche di Arnolfo.

Carlo d'Angiò

Fu probabilmente Carlo d’Angiò a chiamare a Roma Arnolfo di Cambio. Una delle prime opere che conosciamo è un impressionante ritratto del sovrano seduto in trono (56). Anche se Carlo ricoprì a lungo la carica di senatore a Roma, viene qui presentato come re di Napoli. La statua non conserva la policromia e le dorature originarie e presenta lacune e rifacimenti, ma colpisce ancora per la maestosa posa frontale, che ricorda la scultura tardoantica, e per il volto attentamente indagato nella sua fisionomia.

Fontana di Perugia

Nel 1277 Arnolfo chiese a Carlo d’Angiò l’autorizzazione a recarsi a Perugia per eseguire una fontana detta "minore", poi smantellata ai primi del Trecento. Dell’opera restano alcune statue di grande efficacia espressiva, raffiguranti tre assetati che bevono alla fonte e due giuristi seduti (uno dei quali conservato privo di testa). Al complesso è stato anche attribuito un significato religioso, conferendo all’acqua il valore di simbolo della salvezza, ma è più probabile che queste figure celebrassero la pubblica utilità dell’approvvigionamento idrico nella realtà comunale. La forma compatta dell’Assetata (57) anticipa la corposità dei personaggi dipinti da Giotto.

Tra scultura e architettura

Già nel periodo romano Arnolfo si firmò come architetto e concepì complessi nei quali le sculture sono integrate in un progetto architettonico. In particolare, si devono a lui grandi innovazioni nella struttura del ciborio e del monumento funerario (anche se nessuna tomba da lui eseguita ci è arrivata integra).
La decorazione cosmatesca è una tecnica che prende nome dai Cosmati, una delle famiglie di marmorari romani che la praticavano: mosaici con tessere di vari colori e materiali sono applicati al rivestimento di pavimenti e arredi sacri.
A Roma Arnolfo costruisce due cibori, in San Paolo fuori le mura nel 1284 e in Santa Cecilia in Trastevere nel 1293 (58), reinventando la struttura in chiave gotica con l’introduzione di archi trilobati, pinnacoli e timpani con piccoli rosoni. In queste realizzazioni Arnolfo fa propria la decorazione cosmatesca, tipica dell’arte medievale romana, e sarà proprio lui a diffonderne i motivi fuori di Roma.

Monumento funebre del cardinale de Braye

Il monumento funebre realizzato in San Domenico a Orvieto ha subito molti danni nel corso dei secoli e si presenta privo della struttura architettonica, che comprendeva un baldacchino gotico sorretto da colonne tortili. Il recente restauro propone non una ricostruzione, ma un’allusione alle probabili forme originarie (59). In quest’opera, databile agli anni successivi alla morte del cardinale Guglielmo de Braye (1282), Arnolfo utilizza ampiamente motivi decorativi cosmateschi , impiegando, con buona probabilità, collaboratori di origine romana. Le sculture sono classiche ed espressive; le due figure di diaconi che scostano le tende davanti alla statua del defunto compiono movimenti ritmici. Si ritiene che la statua della Madonna posta alla sommità sia la rielaborazione di una figura romana di matrona: il Bambino risulta infatti aggiunto e fissato con un perno metallico.

Arnolfo a Firenze

Nei suoi ultimi anni di vita Arnolfo lavorò a Firenze, soprattutto come architetto. Si devono a lui alcuni tra i principali edifici gotici della città, tra cui la nuova Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il primo nucleo del palazzo comunale e costruzioni oggi distrutte o pesantemente alterate; gli è tradizionalmente attribuito, come si è visto, anche il progetto di Santa Croce.

Cattedrale di Santa Maria del Fiore

La nuova Cattedrale di Firenze fu fondata nel 1296 (60). I lavori iniziarono dalla facciata, per la quale l’artista eseguì alcune statue; essa venne poi ulteriormente arricchita di sculture fino ai primi del Quattrocento. Alla fine del secolo seguente, però, la facciata ancora incompiuta venne demolita e nella seconda metà dell'Ottocento fu costruita l'attuale facciata neogotica.
Gran parte delle statue provenienti dalla facciata arnolfiana sono state riunite nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze; tra queste la Madonna col Bambino (61), collocata in origine nella lunetta sopra il portale centrale. La figura della Vergine, che conserva gli occhi in pasta vitrea azzurra, è concepita per una visione dal basso e ha l'aspetto maestoso di un'apparizione soprannaturale.
Dopo la morte di Arnolfo, e in particolare sotto la guida di Francesco Talenti (Nipozzano 1300 ca.-1369), le dimensioni della chiesa furono accresciute, pur mantenendo la pianta da lui progettata (62) : un corpo a tre navate su cui si innesta una tribuna con tre absidi, ciascuna dotata di cappelle radiali. È quasi certo che il progetto originario prevedesse anche la cupola, poi realizzata solo nel Quattrocento da Filippo Brunelleschi. All'adozione di tecniche costruttive gotiche come le volte a crociera si contrappone una chiarezza nell'articolazione degli spazi che ricorda esempi paleocristiani, mentre lo schema grandioso della tribuna potrebbe derivare direttamente da architetture romane.

   » il Punto su… 

LA RINASCENZA FEDERICIANA E LA SCULTURA GOTICA IN ITALIA

  • Federico II di Svevia regna sull'Italia meridionale nella prima metà del Duecento. Egli promuove un'arte ispirata all'Antico e vivacemente naturalistica (rinascenza federiciana).
  •  In ambiente federiciano si forma Nicola Pisano (1225 ca.-prima del 1284), che si trasferisce poi in Toscana; egli fonde nella sua arte caratteri classici e spunti gotici.
  • Giovanni Pisano (1245/1248 ca.-1318), figlio e allievo di Nicola, si differenzia dal padre per gli accenti gotici ed espressivi che lo avvicinano alla scultura francese.
  • Arnolfo di Cambio (1240/1245 ca.-1302/1310) si forma con Nicola e ne eredita la tendenza classicheggiante, sviluppata nel lungo soggiorno romano; si trasferisce a Firenze, dove lavora anche come architetto.

A confronto

  • Nelle prime cattedrali gotiche le sculture che ornano i portali e le facciate appartengono alla tipologia della statua-colonna, strettamente legata all'architettura; in seguito le statue si staccano dalla struttura, fino a diventare, come in Giovanni Pisano, autonome sculture a tutto tondo.
DALLA STATUA-COLONNA AL TUTTO TONDO
Sculture del portale centrale della facciata occidentale, 1220-1230. Parigi, Notre-Dame Visitazione, particolare del Portale della Vergine della Cattedrale di Reims, 1252 ca. Giovanni Pisano, Simeone, 1284-1296. Siena.
  DOMANDE GUIDA
1. Qual è il monumento più rappresentativo della rinascenza federiciana?
2. Da quali modelli deriva la cultura classica di Nicola Pisano?
3. Quali differenze emergono dal confronto tra il pulpito di Nicola Pisano a Pisa e quello del figlio Giovanni a Pistoia?
4. In quali centri è attivo Giovanni Pisano?
5. Quali innovazioni introduce Arnolfo di Cambio nella struttura dei cibori?

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico