La pittura e i mosaici
13. IL ROMANICO >> L’arte romanica
La pittura e i mosaici
Affreschi di Taüll
Fra i cicli meglio conservati spiccano quelli spagnoli, molti dei quali separati oggi dal loro contesto
originario, come la decorazione murale proveniente dal catino absidale della Chiesa di San Clemente
a Taüll (83), ora conservata nel Museo d’Arte Catalana di Barcellona,
uno dei più interessanti per chi studia l’arte romanica. In questi affreschi si nota una certa tendenza
alla semplificazione delle forme e all’enfatizzazione della bidimensionalità e del linearismo, giocata anche su sapienti contrasti cromatici, che aveva lo scopo
di comunicare al fedele le storie sacre con chiarezza ed efficacia.
Affreschi della Basilica di San Clemente a Roma
In Italia, sono molto significativi gli affreschi realizzati a Roma nella Basilica di San Clemente. Questa
chiesa fu costruita nel XII secolo sopra una stratificazione di edifici precedenti. Il primo livello
al di sotto della basilica attuale è costituito da una basilica paleocristiana, costruita tra IV
e XI secolo, in cui restano, pur se molto deteriorati, frammenti di affreschi. Le Storie dei santi Alessio e Clemente (84), in quattro episodi, sono datate entro l’inizio del XII
secolo, quando la chiesa paleocristiana fu interrata per costruire la nuova basilica. Presentano
uno stile veloce, spontaneo e vivace, ancora leggibile anche se la superficie pittorica
è molto danneggiata e i colori sono quasi scomparsi. Davanti a sfondi con architetture accennate,
che dimostrano l’ampia cultura dell’anonimo pittore e ricordano gli sfondi della pittura romana e
del III stile pompeiano, i personaggi hanno gesti ed espressioni molto marcati, che rendono la scena
facilmente leggibile dall’osservatore. Contribuiscono a un’immediata comprensione anche le scritte in volgare che accompagnano le storie, tra le prime testimonianze della lingua italiana.
Dossier Arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico