Le incisioni rupestri in Italia

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Le incisioni rupestri in Italia

In tutta la Penisola italiana sono state rinvenute, in grotte, sotto ripari naturali o all’aperto, incisioni rupestri realizzate in un arco temporale che va dal Paleolitico al Neolitico. Di notevole interesse sono soprattutto le incisioni dell’Addaura, in Sicilia, per la particolarità delle raffigurazioni, e quelle presenti in Val Camonica, in Lombardia, per la varietà, la quantità e la persistenza del ciclo istoriato.

Incisioni dell'Addaura

Il versante settentrionale del monte Pellegrino, presso Palermo, è caratterizzato da grotte e cavità in cui, dalla seconda metà dell’Ottocento, avvennero i primi ritrovamenti paleontologici. La fama del complesso dell’Addaura si deve però alla Grotta delle Incisioni. Qui, figure antropomorfe e zoomorfe, risalenti al Mesolitico, compongono una scena che ancora divide il mondo scientifico sulla sua interpretazione (20). Tra bovidi, cavalli selvatici e cervi, alcuni personaggi, due dei quali con il volto coperto da maschere a testa di uccello (forse degli sciamani), sono disposti in circolo intorno a due figure incappucciate con il corpo inarcato all’indietro. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe di due acrobati che si stanno esibendo in complesse evoluzioni al centro di un gruppo di danzatori o di una manifestazione agonistica tra due gruppi; altri, invece, interpretano la scena come un cruento rito sacrificale o d’iniziazione. Questa seconda ipotesi si basa sulla presenza di corde legate intorno al collo, ai fianchi e probabilmente alle caviglie dei due personaggi, che costringendone il forzato inarcamento provocherebbero la loro morte.
Pur impiegando le tecniche d’incisione tipiche dell’arte rupestre paleolitica, dalle linee di contorno molto profonde, le raffigurazioni dell’Addaura rappresentano un caso unico sia per i moduli stilistici sia per i contenuti, caratterizzati da notevole realismo nella rappresentazione scenografica.

Incisioni della Val Camonica

L’immenso complesso d’incisioni della Val Camonica fu realizzato in un arco temporale molto esteso. Le incisioni più antiche risalgono a 8000 anni fa circa, quelle più recenti all’Età del ferro, anche se alcune arrivano fino al Medioevo (senza contare gli interventi dell’era moderna e gli atti vandalici).
Dei primi abitanti della zona, autori dei segni più antichi, si hanno poche notizie, e si sa poco anche dei Camuni, da cui trae il nome la valle, che vi si stanziarono nell’Età del ferro, proseguendo l’usanza di incidere l’arenaria. La particolarità di questa superficie, finissima perché levigata dai ghiacciai, ha favorito la "decorazione" di oltre 2400 rocce su un’estensione di 70 chilometri, per un totale di 300 000 figure identificate fino a oggi. I soggetti più ricorrenti sono uomini, animali (fra cui alci e cervi tipici delle zone montane), armi, figure simboliche e, ancora, case, carri, aratri e scene legate alla caccia e al lavoro agricolo.
Le incisioni sono di tipo filiforme, cioè rese con strumenti appuntiti in metallo o in pietra, oppure eseguite con la tecnica della martellina, un particolare tipo di percussione che consiste nel picchiettare ripetutamente la roccia con strumenti litici, in modo da formare una serie di punti incavati che compongono la figura (21). Alcune di queste immagini conservano ancora l’originaria colorazione rossa, ottenuta con l’ocra.

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico