DOSSIER: Venere di Willendorf

   dossier l'opera 


VENERE DI WILLENDORF


  • 26 000–25 000 anni fa ca.
  • pietra calcarea, h 11 cm
  • Vienna, Naturhistorisches Museum

II tempo e il luogo

Rinvenuta nel 1908 presso Willendorf, in Austria, lungo la riva sinistra del Danubio, questa piccola statua, di soli 11 centimetri di altezza, racchiude in maniera esemplare tutte le principali caratteristiche delle Veneri preistoriche: dimensioni esagerate e rappresentazione dettagliata delle parti del corpo legate alla fecondità e alla procreazione, contrapposte alla minimizzazione delle restanti parti, che appaiono appena accennate, e all’assenza dei lineamenti del volto. Elementi che si ritrovano, con poche varianti, negli esemplari di tutta Europa. 

La descrizione e lo stile

La testa sferica della Venere di Willendorf è ricoperta, fino a metà del volto, da tante piccole bugnature (cioè sporgenze), in contrasto con la levigatezza del resto del corpo. Si tratta di un modo di rendere la pesante capigliatura, costituita da capelli ricci e folti, o forse di rappresentare un copricapo di conchiglie, simile a quelli ritrovati su alcuni reperti umani paleolitici. 
Le braccia sono appena accennate e le piccole mani si appoggiano sul seno. Le forme abbondanti e l'accumulo di adipe nella zona del bacino, del ventre, delle cosce e delle ginocchia conferiscono un particolare realismo in contrasto con l'astrazione complessiva dell'opera. Le gambe sono prive di piedi e, all'estremità, finiscono a punta, forse in modo da poter conficcare la statuetta nel terreno o su di un supporto.

   dossier i confronti 

Il termine "Venere" per la definizione delle raffigurazioni preistoriche femminili è stato usato per la prima volta, proprio in relazione alla statuetta di Willendorf, dall'archeologo Josef Szombathy, che era presente alla sua scoperta nel 1908. Da allora il termine è stato ripreso per indicare tutte le statuette femminili di questo tipo.
Nella struttura delle Veneri steatopigie, l'antropologo André Leroi-Gourhan ha rilevato uno schema costante, che consiste nella relazione tra una forma a losanga, un cerchio e due assi di simmetria. L'insieme della figura, infatti, può essere inserito in una losanga con un lungo asse verticale, all'interno della quale è possibile inscrivere un cerchio che contiene i seni, l'addome e i fianchi abbondanti.

Dossier Arte - volume 1 
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Dalla Preistoria al Gotico